“In queste settimane, siamo tutti turbati e impotenti davanti al terribile dispiegarsi della violenza in tanti scenari di guerra – tra la popolazione inerme di Gaza, tra i civili di molte città dell’Ucraina, tra il popolo di Haiti, ostaggio di bande criminali, in varie nazioni dell’Africa dimenticate e ignorate nel nostro mondo -, da episodi che vedono vittime donne ancora giovanissime, dal gusto torbido di rimestare in fatti di cronaca nera, distanti nel tempo, e tornati alla ribalta, con una macchina del fango che non risparmia niente e nessuno! Abbiamo l’impressione che nel nostro tempo vadano crescendo il caos, l’irrazionalità della guerra e della violenza, l’incapacità di realizzare relazioni buone e non tossiche e possessive, che possono sfociare in gesti inconsulti e tragici. Ebbene, che cosa opporre al dilagare del male? Noi che non abbiamo le leve del potere e le responsabilità che gravano sui governanti delle nazioni, su quale risorsa possiamo contare, per non rassegnarci in un triste disincanto, per non scivolare nell’indifferenza che si abitua a tutto?”.
L’interrogativo trova risposta nelle parole dell’omelia che Mons. Corrado Sanguineti ha pronunciato nel pomeriggio di sabato 7 giugno durante la celebrazione vigiliare che introduce alla grande solennità della Pentecoste e che nella Chiesa di Pavia è associata alla festa delle Sante Spine, il lunedì dopo Pentecoste. Alla Santa Messa hanno preso parte anche le associazioni e i movimenti laicali della Chiesa di Pavia.
Durante la Santa Messa le Sacre Spine, con l’antico meccanismo della “Nivola”, sono scese dalla loro abituale collocazione sopra l’altare maggiore della Cattedrale e sono state esposte alla venerazione dei fedeli, che possono pregare fino a lunedì 9 giugno: alla sera, infatti, si svolgerà la tradizionale processione al termine della quale le Sacre Spine torneranno al loro posto.
QUI L’OMELIA COMPLETA DEL VESCOVO, MONS. CORRADO SANGUINETI