La pastorale: diffondere la Parola con le opere, la comunicazione e la cura

La pastorale: diffondere la Parola anche con le opere, la comunicazione e la cura

Attraverso le pagine del settimanale diocesano Il Ticino e le pagine web della Diocesi di Pavia, è possibile conoscere ogni anno come vengono impiegati i fondi dell’8xmille. Oltre al sostegno a coloro che sono in difficoltà, la Chiesa pavese destina cifre specifiche ai vari settori diocesani che consentono l’esercizio quotidiano di una funzione sempre vicina alla gente.

La Curia e i centri pastorali diocesani

Quante prove durante questo ultimo anno! Quanti lutti, funerali in solitudine, quanti ammalati accompagnati e parenti consolati, quanti sacerdoti ammalati di Covid, con il cuore rivolto a chi sta soffrendo! E quanti hanno perso la vita, dopo aver contratto il virus sul campo. Eppure, eccoli: ostinati ad andare avanti, a tenere aperte le loro chiese, a gioire con gli sposi e con i genitori per un battesimo, a tenere aperti gli oratori, ad accogliere i ragazzi, ad organizzare incontri e celebrazioni. Sono i sacerdoti a rispondere sempre e prontamente “eccomi!” ed è per questo che sono numerose le funzioni che vengono svolte, quotidianamente, dai vari settori che governano il lavoro di una diocesi ampia come quella pavese: per questo motivo, la cifra destinata a sostenere gli uffici che trovano sede nel palazzo Vescovile di piazza Duomo è pari a circa 300.000 euro.

Uno degli uffici più ampi della curia è quello pastorale, coordinato da don Carluccio Rossetti, che è anche parroco di Santa Maria di Caravaggio dal 2004 e Vicario Cittadino: l’ufficio pastorale gestisce evangelizzazione, annuncio e testimonianza occupandosi di numerosi settori tra cui ragazzi, adulti e famiglie, povertà, ammalati, sport, oratorio, turismi e pellegrinaggi, scuola e missioni, pastorale sociale e del lavoro, migranti. Chi vi si dedica, sia religiosi che laici anche volontari, rende attive le indicazioni del Vescovo Sanguineti, indicazioni che comunque nascono da un sentire comune.

I mezzi di comunicazione sociale: dal settimanale Il Ticino al mondo del web

Comunicare. Un verbo onnipresente nella società di oggi e, grazie alle nuove tecnologie, costantemente a disposizione di tutti in qualsiasi momento della giornata. La Chiesa Cattolica aveva intuito le potenzialità della comunicazione già dagli anni sessanta (1963, decreto conciliare “Inter Mirifica”, dedicato agli strumenti della comunicazione sociale), quando ancora radio e televisione erano appannaggio di pochi. Comunicare ciò che la Chiesa traduce in opere significa diffondere azioni e pensieri, donare buone notizie, dare voce al bene in un mondo di news spesso false, urlate, onnipresenti e volutamente negative. Oggi la Diocesi di Pavia stanzia un contributo di 50.000 euro per il mantenimento delle attività del settimanale Il Ticino (anno di fondazione 1891 e del sito web www.ilticino.it; tutti i mezzi dispongono anche di relative pagine sui più popolari social network: “Il contributo che ci viene assegnato dalla Diocesi ci consente di poter svolgere la nostra funzione primaria, che resta quella di aiutare il Vescovo Corrado Sanguineti e l’intera Chiesa di Pavia a diffondere il Vangelo – sottolinea il direttore Alessandro Repossi -. Un compito che cerchiamo di svolgere sia raccontando direttamente la vita diocesana e quella delle singole parrocchie, sia parlando dei fatti di attualità e, in particolare, di quelli del nostro territorio. Il contributo dell’8xmille assegnato ai mezzi di comunicazione diocesani garantisce quella forma di ‘carità intellettuale’ di cui oggi si avverte un grande bisogno, in un panorama dell’informazione troppo spesso caratterizzato da ‘fake news’ o da notizie dedicate a temi superficiali”. E’ in fase di riattivazione anche l’attività dell’Ufficio Comunicazioni sociali diocesano, diretto sempre da Alessandro Repossi: una nuova equipe, al momento formata da sacerdoti appassionati e volontari, si sta dedicando con impegno al nuovo canale YouTube diocesano, fornendo un servizio video innovativo a tutti coloro che vogliono seguire celebrazioni e momenti comunitari anche da pc e smartphone.