Dopo il successo della prima tappa a Vidigulfo, la mostra “Ex Umbris in Veritatem”, dedicata al grande Michelangelo Merisi detto Caravaggio, è approdata a Pavia, nella splendida cornice della chiesa di Santa Maria del Carmine, dove resterà visitabile fino a domenica 9 giugno.
L’iniziativa, promossa dalle parrocchie di Vidigulfo e del Carmine, ha preso il via lo scorso 24 maggio presso la Parrocchia Natività della Beata Vergine Maria e San Siro Vescovo di Vidigulfo, riscuotendo un’ottima partecipazione da parte della comunità locale e dei visitatori. In tanti hanno colto l’occasione per avvicinarsi – attraverso riproduzioni ad alta qualità, pannelli esplicativi e momenti di riflessione – all’universo artistico e spirituale di uno dei pittori più affascinanti e controversi della storia.
Il titolo della mostra, “Ex Umbris in Veritatem” (Dalle ombre alla verità), richiama perfettamente il cuore dell’esperienza caravaggesca: un linguaggio pittorico che nasce dall’oscurità e si apre alla luce, che scava nelle pieghe del dolore umano per condurre verso la redenzione. Non a caso, molte delle opere di Caravaggio mettono in scena episodi di caduta e di salvezza, con uno sguardo capace di parlare anche all’uomo di oggi.
A rendere ancora più significativo il progetto è stato l’incontro con il giornalista, scrittore e critico d’arte Luca Frigerio, che si è tenuto martedì 21 maggio a Vidigulfo. Frigerio ha guidato il pubblico in una riflessione coinvolgente su “Caravaggio, storie di caduta e di salvezza”, approfondendo il legame tra la biografia tormentata dell’artista e la potenza drammatica dei suoi dipinti, capaci di restituire tutta la verità della condizione umana.
Ora l’esposizione si apre a un nuovo pubblico, quello della città di Pavia, grazie all’ospitalità della Parrocchia del Carmine, una delle chiese più amate dai pavesi e luogo di cultura, arte e spiritualità. La mostra resterà allestita fino a domenica 9 giugno, offrendo a tutti – fedeli, appassionati d’arte, studenti, famiglie – l’opportunità di vivere un percorso che unisce bellezza, fede e interrogativi profondi.
Un invito, come suggerisce il titolo latino, a lasciarsi guidare dalla luce della verità, anche quando la vita ci costringe a passare attraverso le ombre.