“Dal dolore alla consolazione”, la II giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi

Venerdì 18 novembre si celebra in tutte le Chiese locali la seconda “Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti
agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili”. L’iniziativa, promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana e quest’anno ispirata al Salmo 147 (“Il Signore risana i cuori affranti e fascia le loro ferite”), si svolgerà in concomitanza con la “Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale”.
In occasione di questa giornata la Diocesi di Milano invita le singole parrocchie a promuovere momenti comunitari di preghiera perché, come spiega una nota della CEI, «non si può distogliere lo sguardo davanti alle ferite provocate da ogni forma di abuso, né ci può essere guarigione senza la presa in carico del dolore altrui».
Sul portale diocesano sono stati messi a disposizione strumenti e sussidi per pregare per le vittime e per i sopravvissuti agli abusi.
Nella stessa giornata di venerdì 18 novembre i vescovi delle 10 diocesi di Lombardia avranno a Milano, nella Curia ambrosiana, uno degli incontri periodici della Conferenza Episcopale Lombarda (CEL). Nel corso della riunione, a fine mattinata si riuniranno nella Cappella arcivescovile per un momento di preghiera per le vittime di abusi.

Il manifesto della Giornata Nazionale

L’appuntamento della Giornata nazionale si inserisce nel percorso di iniziative volte a contrastare e prevenire gli abusi (sessuali, di potere e di coscienza) e a promuovere una maggiore trasparenza nella Chiesa. Nelle diocesi italiane è stata costituita una rete di Referenti e di Servizi di ascolto per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, con lo scopo di promuovere e consolidare prassi pastorali di prevenzione e tutela; inoltre, per quanto riguarda la Diocesi di Milano, nel 2019 sono state approvate le “Linee guida per la tutela dei minori”, a cura dell’apposita Commissione diocesana, e nel settembre scorso il Seminario di Milano ha pubblicato il documento “Prospettive di formazione e prevenzione per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili nel seminario arcivescovile”.

Le informazioni relative al Servizio Tutela Minori della Diocesi di Pavia

sono disponibili IN QUESTA PAGINA

 

Qui di seguito il comunicato ufficiale della CEI

«Il Signore risana i cuori affranti e fascia le loro ferite» (Sal 147,3)

Dal dolore alla consolazione

Il Salmo 147 è un testo di lode e di gioia. In esso si celebra il Signore che ha creato il mondo e se ne prende cura, mantenendolo in vita e, allo stesso tempo, non abbandonando mai il suo popolo nel caos del dolore, che sconvolge la quotidianità e a volte fa smarrire l’identità.
L’immagine della cura delle ferite del cuore lascia intendere la capacità di Dio di conoscere la sua gente nel profondo: ci sono ferite che non traspaiono all’esterno, ma che sono incise nell’intimo. Lì Dio sa arrivare per lenire il dolore e per avviare una guarigione profonda.
Il Salmo allude al ritorno del popolo dall’esilio, che esemplifica anche una dinamica esistenziale e spirituale: ogni guarigione è come un ritorno a casa, che permette di recuperare la propria identità perché si ritrova finalmente un ambiente familiare e accogliente.
Questa è la consolazione che aspetta coloro che sono legati al Signore: i dolori non sono esclusi, ma nessun dolore è definitivo. E così nasce la lode che incornicia il Salmo: il Signore non ha lasciato il suo popolo nel momento della sofferenza, né ha atteso che si riprendesse da solo. Lo ha invece raggiunto per riportarlo a casa, per consentirgli di tornare ad essere sé stesso: il popolo dei salvati.
Da queste riflessioni nasce il tema della II Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, che intende sottolineare questo movimento interiore ed esteriore che diventa impegno per tutti. Non si può distogliere lo sguardo davanti alle ferite provocate
da ogni forma di abuso. Ecco, allora, che la consolazione diventa prossimità, accompagnamento, custodia, cura, prevenzione e formazione. La consolazione non è solo un atto formale e dovuto, ma è un imperativo per la comunità cristiana: non ci può essere guarigione senza la presa in carico del dolore altrui. Nella fiducia del conforto del Signore in ogni dolore, ciascun membro della comunità è chiamato a sostenere questa nuova coscienza che matura e cresce nelle nostre Chiese.