ISSR Sant’Agostino, il 29 settembre l’inaugurazione dell’Anno Accademico 

Tutto pronto per l’inaugurazione del nuovo Anno Accademico 2022-2023 per l’ISSR Sant’Agostino: giovedì 29 settembre alle ore 18 nel Seminario Vescovile di Cremona in via Milano, 5 ci sarà la prolusione tenuta dal prof. don Bruno Bignami sul tema “Il nostro sapere deve diventare luce. Cultura e spiritualità in don Primo Mazzolari”; seguirà la consegna dei diplomi ai laureati dell’anno accademico 2021-2022. Don Bignami è uno dei promotori della causa di beatificazione di don Primo Mazzolari.

All’inaugurazione sarà presente anche il Vescovo di Pavia, Monsignor Corrado Sanguineti.

L’ISSR Sant’Agostino è un luogo di studi superiori universitari con sede legale a Crema, con anche un Polo FAD a Pavia (formazione a distanza) nelle aule al pian terreno del seminario Vescovile di via Menocchio; il referente del polo di Pavia è il professor don Fabio Besostri.

Cultura laica e religiosa in dialogo

“Questo nuovo anno si presenta con alcune interessanti novità, nella continuità di una tradizione accademica ormai consolidata”, sottolinea il prof. Besostri. “In primo luogo, il Dicastero per l’educazione cattolica ha concesso la possibilità di utilizzare il sistema online (via internet) per il 30% delle lezioni totali. L’ipotesi sembra quella di erogare online le lezioni di gennaio e febbraio, il periodo più freddo, anche per rispondere concretamente all’attuale situazione di crisi energetica”. Inoltre, da quest’anno parte un secondo Polo di Formazione Accademica a Distanza (FAD) a Cremona, per venire incontro alle richieste della parte più orientale del vasto “bacino d’utenza” delle diocesi in Lombardia meridionale.
“La nostra attività di formazione accademica è indirizzata a chi è coinvolto nella vita ecclesiale ma vuole anche riportare i temi teologici, biblici, morali e storici nell’ambito di un discorso culturale che mi pare sia carente nell’accademia italiana – ha sottolineato don Besostri. Ritengo che la povertà culturale di certi discorsi in tv su temi relativi al cristianesimo sia sconfortante. Anche nell’ambito dei temi etici, l’approssimazione con cui viene presentata la teologia morale cattolica sui media è sconfortante, e questo crea disorientamento anche tra gli stessi credenti. Dal punto di vista politico, poi, sono convinto che l’attuale eclissi dei cattolici dalla scena pubblica italiana sia radicalmente legata ad una povertà culturale dei credenti e ad una loro subalternità ad altri discorsi e percorsi culturali, di qualsiasi colore essi siano. Tutte queste situazioni richiedono, da parte di tutti, un forte impegno per una formazione culturale di alto livello. Bisogna studiare, studiare, studiare…”.

Un futuro più laico?

Oggi molti docenti degli ISSR sono ecclesiastici, percepiscono una remunerazione simbolica per la loro docenza in Istituto, così da contenere i costi e non gravare sulla comunità ecclesiale. Non è questo un limite?  “Se ci fosse la possibilità di coinvolgere maggiormente i laici con una adeguata retribuzione, si potrebbe qualificare al meglio gli ISSR con docenti dedicati esclusivamente a didattica, aggiornamento e studio delle loro discipline – ha concluso don Besostri -. Penso che i nostri ISSR abbiano bisogno di essere «declericalizzati», ma per farlo occorre promuovere la coscienza ecclesiale di una vocazione all’impegno culturale e accademico da parte dei laici; questo discorso tocca chi ha responsabilità di vertice nella Chiesa italiana e nelle chiese locali. In alcune diocesi, come la nostra, si tratta di proposte e riflessioni già ampiamente condivise, in altre si fa ancora fatica”.
Proprio per promuovere tale discorso, qui a Pavia sono in cantiere diverse iniziative di collaborazione con altri enti culturali del territorio. Infine, l’ISSR di Pavia è disponibile a studiare percorsi di formazione rivolti a coloro che dovessero rendersi disponibili per i nuovi Ministeri istituiti, ovvero lettori, accoliti e catechisti.

(Articolo pubblicato sul settimanale diocesano Il Ticino di venerdì 23 settembre)