Le parole del Vescovo Corrado in ricordo di Daniela Rognoni

“In queste ore, pensando al percorso di Daniela e alla vostra famiglia, sorgono inevitabilmente domande immense, che tolgono il fiato e che ci fanno percepire tutta la nostra umanità, così grande e così misera: perché tanto dolore nella vita della vostra famiglia, per te, Giancarlo, per te Giovanni, per mamma Rosangela? Dopo la perdita di due figli ancora giovani, ora anche la morte di Daniela! Sembrerebbe l’accanirsi di un destino insensato e crudele. E poi, pensando a tutta la ricchezza di affetti, di relazioni, di amore e di sofferenza, di passione e di dedizione, d’impegno e di studio, al tempo consumato nell’insegnamento, nell’educazione, nel rapporto con le giovani generazioni, emerge prepotente il grido del nostro cuore: possibile che tutta questa intensità di vita sia ora azzerata, annullata, nel silenzio della morte? Possibile che ora Daniela non sia più e che di lei, al massimo, possa restare solo una memoria, da onorare, un esempio da imitare?”

Così il Vescovo di Pavia, Mons. Sanguineti, nell’omelia pronunciata nella mattinata di sabato 27 agosto durante la Santa Messa esequiale di Daniela Rognoni, moglie di Giancarlo Albini, presidente della Fondazione Comunitaria di Pavia e provincia e fondatore dell’associazione “Laboratorio di Nazareth”; accanto al Vescovo c’era anche don Franco Tassone, amico della famiglia Albini da anni. Il Vescovo ha proseguito così nella sua riflessione: “La nostra umanità, ciò che siamo, il nostro cuore, ciò che sentiamo, la nostra ragione, tesa ad affermare un significato che renda ragionevole vivere, amare, soffrire, ecco tutto in noi chiede e grida un “oltre”: non siamo fatti per morire, siamo fatti per vivere, per generare, per costruire, per mettere in circolo più vita e più amore”.

QUI L’OMELIA COMPLETA DEL VESCOVO CORRADO DA LEGGERE E SCARICARE.