Dignità, vita, cura, accoglienza e pace: gli auguri alla Scuola di Cittadinanza

Nel tardo pomeriggio di venerdì 17 dicembre i rappresentanti della Scuola di Cittadinanza e Partecipazione diocesana si sono ritrovati nella chiesa del Sacro Cuore del Ticinello per scambiarsi gli auguri in vista delle prossime festività natalizie e per condividere esperienze belle di accoglienza e di carità ma anche “la fatica e le prove che vivono nostri fratelli uomini, feriti e segnati dalla guerra, dalla povertà, spesso dimenticati nel nostro mondo”, ha detto Mons. Sanguineti, presente all’incontro, nel suo saluto.​​

E proprio nel suo intervento, il Vescovo ha ricordato come il Natale porti con sé elementi preziosi di cui non dimenticarsi mai: “Mi riferisco al valore e alla dignità della persona umana, che trovano nell’incarnazione del Verbo la più profonda garanzia, il fondamento solido contro ogni sbandamento della coscienza, contro ogni oscuramento delle ideologie, che spesso finiscono per sacrificare il bene assoluto dell’uomo in nome di altri pretesi superiori fini. ​Un altro bene – ha proseguito il Vescovo – che il Natale di Gesù porta in sé è il mistero racchiuso in ogni vita che nasce: la nascita di un bambino è sempre un segno di speranza. Natale ci parla dello sbocciare di una vita fragile, del dono immenso che sono i nuovi nati per le famiglie e per la società tutta”.

Inoltre, “In una saggia integrazione tra intervento pubblico e mondo del volontariato e del terzo settore, occorre favorire e sviluppare una cultura dell’accoglienza, della cura, della condivisione, perché nessuno sia lasciato solo, nessuno si senta di peso o inutile, nessuno chieda d’essere accompagnato alla morte, nessuna donna madre scelga la via dell’aborto, sopprimendo una vita innocente e possa invece ricevere un aiuto reale, una vicinanza concreta che supporti la scelta di accogliere una vita, magari non voluta o in condizioni complesse e faticose”.

Il Natale, pertanto, richiama altre due realtà decisive, sulle quali si misura il volto umano e cristiano di una società: la famiglia, come grembo della vita e come prima comunità fondamentale, come prima cellula del tessuto connettivo della convivenza sociale e politica, e l’accoglienza per chi bussa alle nostre porte, spesso venendo da terre segnate dalla guerra, dalla violenza del fondamentalismo religioso, dalla povertà diffusa, dalla mancanza di prospettive e di futuro”.

Natale è anche richiamo forte all’ospitalità, all’accoglienza, alla pace.

QUI LA MEDITAZIONE COMPLETA PRONUNCIATA DAL VESCOVO, MONS. CORRADO SANGUINETI