Ufficio Beni Culturali: portato a termine e consegnato il Censimento delle chiese

Catalogare tutte le chiese parrocchiali e quelle sussidiarie, ma anche oratori e cappelle. E’ questo lo scopo del Censimento delle chiese lanciato nel 2009 dalla Cei, la Conferenza Episcopale Italiana ed iniziato nella Diocesi di Pavia, grazie al lavoro intenso dell’Ufficio per i Beni Culturali ed Ecclesiastici e per l’Edilizia di Culto (da poche settimane diretto da don Giancarlo Sozzi e guidato
per 28 anni da don Siro Cobianchi) che ha provveduto a terminare il censimento a gennaio di quest’anno consegnandolo direttamente agli uffici della Conferenza Episcopale Italiana.

Uno sforzo per nulla di poco conto, visto che ogni scheda doveva essere accompagnata da numerosi dati e da fotografie in alta qualità: “Si tratta di ben 134 schede – chiarisce Guido Milanesi, che ha portato avanti la raccolta di aggiornamenti e notizie con Susanna Cantù (che si è occupata della parte storica, artistica e architettonica) e con Umberto Barcella per la parte fotografica -. Oltre alle 99 chiese parrocchiali diocesane, sia di proprietà parrocchiale che di enti terzi, infatti, nella ricerca sono state incluse le chiese sussidiarie parrocchiali. Il lavoro è stato iniziato dall’Ufficio Beni Culturali nel 2011 con uno specifico Progetto Diocesano voluto e sottoscritto dal Vescovo di allora e oggi Emerito, Mons. Giovanni Giudici”.

Grazie ad uno specifico programma informatico messo a disposizione dall’UNBCE (L’ufficio Nazionale Beni Culturali ed Ecclesiastici) sulla piattaforma intranet dei Beni Culturali, sono state prima di tutto catalogate le 99 chiese parrocchiali, quindi i restanti 35 edifici di culto. Ogni scheda è composta da 13 sezioni con informazioni specifiche (era necessario riempire circa 90 campi!) relative alla proprietà, ai dati catastali, alle informazioni storiche, artistiche e culturali; in più ci sono informazioni chiare circa l’adeguamento liturgico, gli impianti tecnici, come il riscaldamento, l’illuminazione, l’antifurto e le barriere architettoniche; ogni scheda è corredata da immagini e da informazioni che è stato possibile reperire solo recandosi presso le Parrocchie ed intervistando Parroci e Coadiutori che hanno offerto sempre la massima disponibilità, ed a cui va il ringraziamento di Don Siro e dei suoi collaboratori.

Oggi, quindi, le informazioni sono pubblicate sul sito della Cei in un’area riservata dove, in ottemperanza all’accordo tra Stato Italiano e Chiesa Cattolica, possono essere consultate da utenti in possesso degli accrediti necessari. L’ufficio Diocesano dei Beni Culturali è tenuto a continuare il lavoro, rivedendo e aggiornando costantemente le schede in caso di variazioni dovute a future opere di restauro, lavori ed adeguamenti liturgici. Infine, su base volontaria, l’UNBCE mette a disposizione delle Diocesi la possibilità di continuare il censimento elencando tutte le altre chiese che pur non rientrando nelle tipologie prese in considerazione fino ad ora, sono presenti su territorio diocesano, cioè edifici di proprietà privata o di enti non diocesani di notevole valore storico artistico.

(In fotografia la navata della chiesa parrocchiale di Bascapè)