Tantissimi i fedeli che hanno seguito la Solennità

La Processione del Corpus Domini tra Santa Maria di Caravaggio e SS. Salvatore

Il 23 di giugno si svolgerà anche la processione serale fino al SS. Salvatore

Due chiese gremite e tantissimi fedeli che hanno voluto accompagnare la processione svoltasi nella serata di domenica 23 giugno in occasione della Solennità del Corpus Domini. Ogni anno il Vescovo Corrado Sanguineti sceglie due diverse comunità che appartengono a zone residenziali fuori dal centro per permettere a chi vi risiede di poter partecipare ed accogliere il rito e quest’anno le celebrazioni si sono svolte tra la chiesa di Santa Maria di Caravaggio, nel quartiere Ovest di Pavia e la basilica del SS. Salvatore, con la processione Eucaristica che è transitata per viale Golgi, via Aselli, via Brichetti, via Ambrogio da Fossano e via Riviera. Un momento molto partecipato e toccante, conclusosi con le parole significative dell’omelia di monsignor Sanguineti: “Mi ha sempre colpito come, anche in quelle comunità che in diverse parti del mondo non possono celebrare ogni domenica l’Eucaristia, in terre di missione, o in chiese che soffrono la mancanza di sacerdoti, là dove c’è una reale esperienza di fede, magari vissuta da piccoli gruppi di fedeli, lì si tocca con mano l’attesa, il desiderio, la fame di questo Pane Vivo che discende dal cielo”.

La processione nel tratto di viale Golgi

Chiaro anche il riferimento alla centralità della figura del sacerdote quale dispensatore del pane di Vita: “l’Eucaristia è un pane, vivo perché è il sacramento della presenza di Cristo, il Risorto, il Vivente, ed è un pane che discende dal cielo, come nuova manna, un pane che viene da Dio, che non possiamo fare noi, magari delegando qualcuno a presiedere e a compiere i gesti di Gesù. È un pane che riceviamo dalle mani dei sacerdoti, uomini chiamati e consacrati dallo Spirito, inviati dalla Chiesa giugno, ampio spazio a questa notizia.

Qui l’omelia integrale pronunciata da monsignor Corrado Sanguineti

Sul settimanale diocesano Il Ticino di venerdì 28 giugno un ampio articolo e le immagini della celebrazione.