Questa sera, a San Lanfranco, una veglia di preghiera per Michel

La scomparsa di Michel Manini, morto a soli 16 anni, ha destato grande commozione a Pavia. Questa sera (mercoledì 7 maggio) alle 21,15 nella basilica di San Lanfranco si terrà una veglia di preghiera. Nell’esprimere tutto il nostro affetto e la nostra vicinanza ai suoi familiari, vogliamo ricordare questo ragazzo (che frequentava l’Oratorio di San Lanfranco e il gruppo scout) con un articolo scritto da don Franco Tassone e un pensiero degli amici dell’Azione Cattolica di Pavia.
 
 
Carissimo Michel, buona strada!
Carissimo Michel, buona strada! Così si salutano gli scout e tu ci hai salutato dall’albero come una vita acerba che si stacca e s’immerge nel buio e nel dolore. Non possiamo scomodare gli esperti per consolare i tuoi cari; possiamo solo rianimarci, dopo le illusorie raccomandazioni nei sentieri della vita, di essere ancora più generosi nell’ascoltare le passioni tristi che albergano nell’abisso dei nostri cuori. Sei stato sempre troppo sensibile per camminare al passo del conformismo e dell’accontentarti e ci stupisce  la lucidita’ calcolata con la quale hai riempito il Ticino delle nostre lacrime. Ci eravamo ormai rassegnati a vivere con le nostre convenzioni e il nostro ritmo urbano, quando tu sei entrato di nascosto nelle nostre paure e ci hai dato un colpo, ben assestato al nostro vivere placidi tra le sponde del nostro fiume. Eri e sei troppo acerbo per salire in cattedra, ma sei sbocciato sull’albero del tuo ultimo viaggio, la strada non ti preoccupava, la meta era il tuo faro,  ma ora chi ci ricondurra’ alla serenita’ dei giorni dei tuoi sorrisi e delle tue carezze. Chi prendera’ per mano la mamma Maria e il papa’ Nicola per la provlminante. Hai avuto quel coraggio che a 16 anni si ha solo per incoscienza quando ci si ubriaca, ci si innamora perdutamente e ci si sperimenta in tutte le sfide che in gruppo si agiscono. Ma tu sei stato più veloce di una pallottola nella canna della pistola, hai pensato e agito come se non dovessimo più pensare a te e vivere del tuo ricordo avrebbe cauterizzato la nostra ferita. Come adulti ci confessiamo sconfitti tutti i giorni, ma non ci arrendiamo, sappiamo che solo insieme ai nostri figli possiamo dare un senso alla nostra vita. Se solo avessi abbracciato per un attimo la speranza che oltre la tua lucida idea, non c’era la fine ma l’inizio, ci avresti lasciato attoniti, a giustificarci e ad assolvere le nostre famiglie, la scuola e i pari in una impossibile rincorsa in fondo al tuo cuore. Abbiamo avuto anche noi la voglia di fare un salto mortale, senza la rete di protezione, ci siamo lanciati a velocita’ folle lungo gli oblii della nostra mente, ci siamo affumicati insistentemente per non sentire il dolore, ma tu sei entrato nel baratro e ci hai trascinato con te. Non posso pensare che come tante volte l’abbraccio dei tuoi ti ha restituito vivo al mondo, così se ci fossimo messi a stringerti in tanti tu non saresti andato via. Ci sei troppo prezioso perche’ ti lasciamo andare così, non basteranno le lacrime asciutte di questi giorni a donarti a un ritorno per i tuoi. Non basteranno i messaggi lanciati senza che tu potessi vederli e ascoltarli, ma per il bene dei nostri piccoli desideri futuri, tu ci sei necessario più di prima, per mamma Maria che ti partorira’ ogni giorno alla vita eterna, al papa’ Nicola che insieme con te intreccera’ il filo di mille discorsi profondi, a tuo fratello a cui hai detto le tue ultime parole, accoglici anche noi trafitti e impotenti nel regno del dopo, se non siamo stati attenti a scoprire quale attesa ha bruciato il tuo andare. Mi sento di dirti che ci siamo stati tutti accanto alla tua esile vita, ci hai dato da fare un cammino a ritroso nei luoghi e nei punti di non comprensione, e se ancora vorrai starci accanto aiutaci a insistere a volerci ancor bene, come tu che morendo hai invocato tua mamma, perche’ solo chi ti ha dato la vita, può viverti ancora presente, salito nel cielo stellato in cui tu ora ci illuminerai. Ho celebrato come i discepoli di Emmaus, sconvolto e lento di cuore, e mi ripetevo: “E questa e’ la volonta’ di Colui che mi ha mandato: ch’io non perda nulla di tutto quel ch’Egli m’ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno”, e tu eri gia’ in alto verso il tutto. Non ti scorderemo mai, giovane e inquieto amico, ti faremo entrare a scuola per migliorarla, nelle famiglie per ascoltare, nelle parrocchie per animare il corpo e il cuore, negli scout per gridare con te e con tutti: ESTOTE PARATI!
 
Don Franco Tassone
 
 
 
  
 
Michel, cresciuto insieme ai nostri figli
E’ ormai notte, al termine di una giornata terribile tutta trascorsa tra speranza e angoscia. Passavano le ore, mancavano notizie, in tanti abbiamo cercato di essere utili nei modi più impensati e vani, e alla fine abbiamo dovuto chinare il capo di fronte al dolore più tremendo. E ora siamo qui, a piangere Michel con i nostri amici Maria e Nicola e il loro Davide. Michel lo avevamo conosciuto da bambino, quando la sua famiglia si è trasferita a Pavia e ha iniziato a frequentare i campi estivi e le altre attività dell’Azione Cattolica diocesana. Michel aveva circa cinque anni, e ha iniziato a diventare amico di molti nostri figli: andavamo in montagna, i bimbi giocavano tantissimo (Michel era appassionato dei torrenti: gli piaceva un sacco lanciare sassi,
costruire dighe, modellare sabbia…), e poi anno dopo anno sono cresciuti insieme, prendendo poi giustamente strade anche diverse (lui ha frequentato a lungo l’Oratorio di San Lanfranco e soprattutto il gruppo scout) ma mantenendo forte il loro legame “a distanza”, che ogni anno si rinsaldava per una settimana al campo estivo AC.
 Ora tutto sembra finire in un attimo, in un “non-senso” che non riusciamo ad accettare. Le lacrime, la rabbia e l’impotenza di tutti noi di fronte a tante preghiere che sembrano rimaste inascoltate… “Perché, Signore?”, l’eterno grido dell’uomo, la voce strozzata di due nostri grandi amici che oggi vivono il più atroce dei dolori, la perdita di un figlio. Non abbiamo risposte, stiamo in silenzio, attoniti e muti. Ma stretti in un abbraccio forte a Maria, Nicola e Davide. Insieme ce la faremo, non a comprendere, non ad accettare rassegnati, ma a trasformare questo tremendo dolore in un seme di vita nuova, che – per forza e per amore – nascerà da questa tragedia. Dio è infinitamente buono, anche se a volte ci parla con un linguaggio incredibilmente misterioso e terribile. Ora che ha accolto con sé nel suo Regno Michel nel pieno della sua giovinezza, saprà col nostro aiuto far rialzare i suoi genitori e suo fratello, perché trovino la forza e il modo di riprendere il loro cammino. Noi non li abbandoneremo, li abbracciamo forte e li accompagniamo tenendoli per mano…
 
Gli amici dell’Azione Cattolica di Pavia
 
 
a più ardua della loro vita: amarti nel desiderio di reincontrarti. Così siamo stati per giorni sui tuoi passi, ma avevamo perso le tracce, ci hai lasciato pochi indizi, lo studio e il Ticino…e noi siamo partiti generosi alla ricerca, attrezzati della speranza e con la borraccia della preghiera, ci siamo ritrovati ciechi, sordi e muti…. bisognosi di essere consolati. Abbiamo vissuto insieme ai tuoi le ore di attesa che si sono trasformate in angoscia e poi in dolore atroce e ora con timore ne parliamo. Mi rivolgo a te, come adulto che non ha risposte, che ha provato la sconfitta e si e’ così accovacciato alla porta della speranza per continuare a bussare e stringerti ancora, non per l’ultima volta ma per sempre. Spero di poterti cercare ancora, con il cuore gonfio di  inquietanti domande, perche’? Vorrei risposte da dare ai tuoi genitori, a tuo fratello e al tuo amico a cui hai accennato la tua spirale di distacco dalla casa, dalla famiglia, dalla vita e dalla scuola. Siamo in tanti che vorremmo venirti a cercare ancora…ma ci siamo persi. Ho conosciuto santi dell’educazione, ho parlato con preti di strada e fondatori di opere, ho camminato con giovani che prendevano la  vita a calci e qualche volta me la sono presa con Dio per le eccessive umiliazioni inflitte a ragazze e giovani. Ho pianto la morte di chi cercava nella droga sollievo, in chi beveva fino all’ultimo goccio della sua vita, ma la tua salita al cielo mi ha reso muto e nudo. Non oso pensare al dolore di Nicola e di Maria, che insieme a tuo fratello ti supplicano di un segno, di una parola e di una confidenza meno scarna…
 
Ci hai lasciato cercare mentre avevi gia’ preparato tutto, sei sempre stato troppo sensibile per non progettare un’ uscita così fu