Solennità di Tutti i Santi e Commemorazione dei Defunti: messaggio a sacerdoti e fedeli

Carissimi confratelli e cari fedeli,
Le prossime celebrazioni della Solennità di Tutti i Santi e della Commemorazione dei Fedeli
Defunti, preparate dai giorni della Novena, avvengono in un momento particolare delle nostre
comunità: alle spalle abbiamo mesi nei quali tante famiglie sono state visitate da lutti o sofferenze
per la pandemia ancora in corso, e non sappiamo che cosa ci riserveranno le prossime settimane.
Credo che queste celebrazioni siano un’occasione propizia non solo per pregare per i nostri defunti,
custodendo un grato e affettuoso ricordo e dando voce al bisogno del nostro cuore, ma anche per far risuonare una parola di vera speranza, che nasce dalla fede nella vita eterna e nel mistero della
risurrezione, come destino ultimo di ogni uomo e di ogni donna.

I Santi che ci hanno preceduti nella festa eterna del cielo ci richiamano al senso profondo
dell’esistenza, come cammino verso la casa del Padre, da vivere nella fede in Cristo risorto e
nell’amore a Dio e ai fratelli; la memoria orante dei defunti, che sono ancora nel passaggio della
loro purificazione e in attesa della beata visione di Dio, ci fa vivere una vera comunione nella
preghiera e nel suffragio della Messa con le loro anime benedette e immortali.
Come segno di vicinanza a chi ha vissuto il dolore del distacco da un proprio caro, di preghiera e di
speranza, è bene che si mantengano le celebrazioni all’aperto nei cimiteri, secondo una bella
consuetudine nei giorni del 1° e del 2 novembre, laddove è possibile e ovviamente in intesa e
collaborazione con i Comuni.

Abbiamo tanto bisogno di rinnovare la serena certezza che siamo sempre nelle mani di Dio, anche
in questi giorni di rinnovata trepidazione e preoccupazione: «Sia che viviamo, sia che moriamo,
siamo del Signore» (Rm 14,8). Non lasciamoci paralizzare e dominare dalla paura e dall’ansia,
accentuate da una comunicazione dei mass-media che favorisce un clima negativo e pesante di
timore, che non aiuta. Essere responsabili e vigili, accettando con realismo e coscienza i limiti e le
condizioni attuali è giusto; cadere in una sorta di continuo allarme e di psicosi collettiva, genera
solo angoscia e mortifica la vita di tutti. È proprio il tempo in cui riscoprire la sapienza e l’umanità
che nascono dalla fede, che si alimenta nell’incontro con il Vivente e nella preghiera condivisa in
famiglia e nelle comunità, anche con gesti visibili, come la visita ai nostri defunti nei cimiteri e la
celebrazione dell’Eucaristia presso le loro tombe.
La Madonna, regina di tutti i santi e madre nostra, ci prenda per mano e ci renda forti e lieti nella
fede e nella speranza!

Pavia, 23 ottobre 2020
+ Corrado vescovo

23-10-2020