- Nasce a Varese, il 6 marzo 1940.
- Frequenta le scuole in Varese, conseguendo la maturità classica presso il Liceo ‘Cairoli’ nel 1959. Durante l’anno 1957-1958 vive e studia negli U.S.A. con borsa di studio (dell’AFS).
- Dopo gli studi liceali entra nel Seminario Diocesano e viene ordinato sacerdote il 27 giugno 1964.
- Per tre anni presta servizio nella Segreteria del Card. Giovanni Colombo ed è Assistente presso il ‘Collegio d’Oltremare’, una istituzione voluta dal Cardinale G.B. Montini per gli Studenti stranieri a Milano.
- Dal 1967 insegna presso il Seminario diocesano di Seveso.
- Dal novembre del 1971 svolge il ministero di Assistente dei giovani dell’Azione Cattolica della Diocesi di Milano.
- Nel 1972 si laurea in lingue e letteratura moderne presso l’Università Bocconi.
- Nel 1979 viene nominato parroco di S. Anna, una parrocchia, di circa 8.000 abitanti, nel quartiere Fiera della città di Milano. Nel 1984 viene eletto Decano.
- Nell’ottobre del 1988 diventa Vicario Episcopale della Zona Pastorale II (Varese e provincia).
- Il 29 giugno 1990 riceve l’ordinazione episcopale per l’imposizione delle mani del Cardinale Carlo Maria Martini.
- Dal I febbraio 1991 è Vicario Generale della Diocesi Ambrosiana.
- Il 23 gennaio 1992 è proclamato ‘Bocconiano dell’Anno’.
- Dal 1992 al maggio 2005 è membro della Commissione Episcopale Italiana per il Laicato e tutt’ora “Vescovo delegato per il Laicato” e “Vescovo delegato ICSC e Promozione sostegno economico” nella Conferenza Episcopale Lombarda.
- Dall’11 gennaio 2004 è Vescovo della Diocesi di Pavia.
- Dal settembre 2005 è membro della Commissione Episcopale Italiana per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese.
- Il 27 maggio 2006 è nominato Gran Priore della Luogotenenza per L’Italia Settentrionale dell’Ordine Equestre del S. Sepolcro di Gerusalemme.
- Il 18 gennaio 2007 è nominato Cappellano Conventuale ad honorem, con iscrizione al Gran Priorato di Lombardia e Venezia, del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta.
- Il 16 novembre 2015 è nominato Amministratore Apostolico della Diocesi.
- Dal 24 gennaio 2016 è Vescovo emerito della Diocesi di Pavia.
- Muore il 18 gennaio 2024 a Varese.
L’Anfora
versa l’inebriante bevanda
delle nozze di Cana,
che viene servita al banchetto dell’uomo
secondo il comando del Signore.
Nel firmamento brilla
la luce attraente
delle Persone divine.
Haurite nunc et ferte(di + Giovanni Giudici)
Descrizione araldica:
«D’azzurro, al destrocherio di carnagione rivestito di rosso, impugnante un’anfora di terracotta al naturale monoansata, posta in banda; accompagnato nel capo da tre stelle a sei punte ordinate in fascia, e nella punta da tre burelle ondate, il tutto d’argento».
Motto:
«Haurite nunc et ferte»
Le figure presenti nello scudo si prestano a molteplici letture, favorite dal motto che ripete una esortazione di Gesù (Gv 2,8): “Attingete e portate”.
Il braccio destro nell’atto di attingere (o anche di versare) l’elemento posto in basso, ossia l’acqua (indicata dalle linee ondeggianti d’argento) è simbolo del ministero episcopale (il vestito rosso richiama l’abito del vescovo), che attinge i doni della grazia celeste e li distribuisce al gregge a lui affidato, soddisfacendone la sete spirituale.
Le tre stelle d’argento, nella parte alta dello scudo, significano la divinità, la Trinità, ma anche la virtù, la perfezione; rappresentano pure l’armonia e la bellezza delle leggi celesti, che governano gli astri in ordine mirabile, e quindi richiamano le leggi stabilite da Dio, la sua volontà, che è guida sicura come lo sono le stelle per i naviganti. Le stelle sono del medesimo colore dell’acqua sottostante (che ha dunque significato spirituale), per indicare che questa linfa vitale ha una origine celeste.
Il messaggio rappresentato dallo scudo è dunque programmatico: il vescovo vuole essere fedele servo del Signore dal quale attinge i doni di grazia e, eseguendo il suo mandato, li comunica ai fedeli.
Il colore del campo, l’azzurro, richiama il cielo ed è simbolo di santità, elevazione, serenità della vita, e per questo contribuisce a dare allo scudo una valenza di messaggio di pace, rappresentato dal semplice gesto del braccio, un atto di umile servizio; dalle stelle che richiamano la silenziosa armonia celeste; e dall’acqua, umile ma tanto necessaria alla vita.
(di Fausto Ruggeri)