Prosegue il pellegrinaggio dei Vescovi lombardi in Terra Santa, fino al 30 ottobre, tra esperienze di preghiera, incontri con le comunità locali e momenti di fraternità in un Paese ancora segnato da ferite profonde. Un viaggio intenso, nel segno della speranza, al quale ha preso parte anche il Vescovo di Pavia, Mons. Corrado Sanguineti.
La prima giornata, il 27 ottobre, è stata inaugurata dal volo da Milano e dalla Santa Messa presieduta da Mons. Francesco Beschi nella chiesa dei Melchiti a Gerusalemme ed è stata dedicata all’ascolto di testimonianze di religiosi, religiose e laici italiani che da anni operano nei luoghi santi.
Il giorno successivo i presuli hanno visitato alcune opere nate per sostenere la popolazione più fragile. Particolarmente toccante è stata la visita alle comunità beduine alle porte di Gerusalemme, dove le suore comboniane curano una scuola materna e un centro per donne e ragazze. “Bellissimi i volti dei bambini e delle giovani donne, pieni di dignità e di pudore”, ha raccontato Mons. Sanguineti.
Poi, l’incontro forse più forte dell’intero pellegrinaggio: la testimonianza di due padri, uno ebreo e uno palestinese, uniti dallo stesso dolore per la perdita delle loro figlie e membri dell’associazione “Parents Circle”, che promuove percorsi di riconciliazione e fraternità: “Hanno perso a distanza di dieci anni il primo una figlia di 14 anni in un attentato kamikaze di Hamas e il secondo una figlia di 10 anni colpita dall’esercito israeliano – ha sottolineato il Vescovo Corrado -. I due padri sono proprio diventati amici tra loro e sono stati incontrati due volte da Papa Francesco”.“Il nostro sangue ha lo stesso colore, le nostre lacrime sono amare allo stesso modo”, ha detto Rami, israeliano, accanto all’amico Bassam, palestinese: “Se noi possiamo chiamarci fratelli, chiunque lo può fare”.
L’articolo completo con diverse immagini dalla Terra Santa sarà presente sul settimanale diocesano “il Ticino” di venerdì 31 ottobre.






