Venerdì Santo: “Nella morte di Gesù si compie il mistero”

“Nella morte di Gesù, noi riconosciamo il compimento di un mistero che si nasconde nella forma di un’esecuzione capitale crudele e ingiusta, come tante che purtroppo segnano la storia degli uomini. È la morte del Figlio di Dio, che si consegna al Padre e fin dall’inizio, i discepoli del Signore hanno compreso l’esito umanamente tragico della vicenda terrena di Gesù alla luce delle parole profetiche, nel libro d’Isaìa, sul servo sofferente: è una figura alla
quale Gesù stesso si è riferito, proprio per leggere la sua missione di Figlio dell’uomo, venuto non per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto di molti. (…) Questa è la realtà profonda che racchiude la passione e la morte di Cristo: è la nostra redenzione!
Questa parola antica, incompresa e dimenticata, significa riscatto, liberazione, perdono dei peccati, possibilità di una vita nuova, ricreata e rinnovata da Dio. Cristo soffrendo e amando, fino alla fine, assume in sé l’oscurità e il male di ogni peccato: alla disobbedienza della colpa contrappone la sua obbedienza al Padre, alla cieca e inumana violenza contrappone la sua mitezza, alla logica del potere che schiaccia la persona, alla ricerca dell’apparenza e della gloria mondana, contrappone il suo amore e la sua umiltà, all’idolo del piacere senza regole, che rende schiavo l’uomo delle sue passioni, contrappone la fecondità liberante del sacrificio e della mortificazione di sé”.

E’ una parte dell’omelia che Mons. Corrado Sanguineti Vescovo di Pavia ha pronunciato nel tardo pomeriggio del Venerdì Santo, il 29 marzo, durante la Liturgia della Passione e Adorazione della Croce svoltasi in Cattedrale a Pavia.

QUI L’OMELIA COMPLETA DEL VESCOVO CORRADO PER IL VENERDI’ SANTO