Una mattinata che voleva essere prima di tutto di sensibilizzazione della città alla presenza (che sembrava un po’ dimenticata) della casa Benedetta Cambiagio di Pavia e che si è trasformata in una gradita sorpresa per gli organizzatori, che hanno dovuto gestire l’arrivo abbondante di circa 200 persone. Sabato 6 maggio, infatti, si è svolto al Collegio Borromeo di Pavia il convegno dal titolo “L’attualità del pensiero socio-educativo di Benedetta Cambiagio Frassinello nel ventennale della canonizzazione (2002-2022)”. Il confronto è stato organizzato dalla Casa Benedetta Cambiagio Frassinello che ha sede a pochi passi dal Borromeo, in via San Giovanni in Borgo e che ha aperto le proprie porte al termine del confronto per una visita guidata. Ciò che ha sorpreso gli organizzatori della mattinata di studio è stata l’affluenza, e quindi la risposta della città: per il convegno, infatti, era stata prenotata la Sala Bianca del Collegio Borromeo, che ha una capienza di 100 posti. Alle 9.50 però, dieci minuti prima dell’inizio, la sala era già piena con persone in piedi. Il gruppo si è allora spostato nella attigua Sala degli Affreschi e il pubblico presente ha immediatamente occupato i 200 posti disponibili. “Iniziata nel 1826, l’opera di Benedetta Cambiagio Frassinello non è mai fermata”, ha detto Paolo Bresciani, presidente della Onlus, “Casa Cambiagio offre alle giovani ospiti la possibilità di costruire un futuro migliore. La strada tracciata da Benedetta è di un’attualità sorprendente”.
Al convegno sono intervenuti anche Don Alberto Lolli, rettore del Collegio Borromeo, Anna Zucconi, assessore ai servizi sociali del Comune, il vescovo Corrado Sanguineti (che ha ricordato che “Casa Cambiagio è un bene la Chiesa e la città di Pavia, sono arricchite da questa opera”) la professoressa Renata Crotti , Suor Germana Marelli, madre generale delle Benedettine della Provvidenza e Maria Assunta Zanetti, membro del Cda di Casa Cambiagio. Al termine del convegno, gli ospiti sono stati guidati in via San Giovanni in Borgo, dove la Casa ha offerto a tutti i presenti un aperitivo. È stato possibile anche visitare una sala museo, allestita appositamente per la giornata con pannelli storici e diapositive realizzate da Luigi Bardone, in giardino sui rami degli alberi sono state appese cartoline con fiabe scritte dalle ragazze ospiti della Casa e sono stati mostrati alcuni lavoretti realizzati a mano dalle ospiti con una volontaria.
La cronaca della mattinata e le immagini più significative saranno riportate sul settimanale diocesano Il Ticino di venerdì 12 maggio.
(si ringrazia Giacomo Bertoni per la collaborazione)