La “24 ore per il Signore” tra riconciliazione e preghiera

A Giovenzano di Vellezzo Bellini si è svolta anche una processione con bambini e ragazzi

Silenzio, raccoglimento, scambio, ma anche diffusa serenità. Sono alcune delle sensazioni provate dai tanti fedeli che nella serata di venerdì 29 marzo hanno scelto di trascorrere parte del loro tempo alla chiesa del Carmine di Pavia, dove si è svolta la “24 ore per il Signore”, iniziativa lanciata nel 2014 dal Pontificio Consiglio per la nuova Evangelizzazione, presieduto da monsignor Rino Fisichella.
Tra le volte artisticamente illuminate di Santa Maria del Carmine, è stato possibile, dalle ore 21 alla mezzanotte, fermarsi a pregare, partecipare all’adorazione eucaristica e accostarsi alla confessione, grazie ai tanti sacerdoti della diocesi che si sono resi disponibili ad amministrare il Sacramento. Tra l’altro, le “24 ore” di quest’anno sono state dedicate proprio al perdono: il titolo della riflessione 2019, infatti, è “Neppure io ti condanno” (Gv 8, 11).

Il parroco don Gabriele Romanoni durante la preghiera serale

Don Carluccio Rossetti, coordinatore del settore pastorale della Diocesi aveva precisato che ogni parrocchia poteva scegliere di tenere aperte le porte e di accogliere i fedeli nell’arco delle 24 ore, ovvero dalle 17 del venerdì 29 alle 17 del sabato 30 marzo. Un invito che è stato raccolto da tanti sacerdoti in forme differenti: a Giovenzano di Vellezzo Bellini, per esempio, il parroco don Gabriele Romanoni ha scelto di coinvolgere la comunità attraverso una processione con letture che ha visto anche la partecipazione di parecchi giovani.