Cattedrale gremita per la celebrazione

Il solenne pontificale di San Siro in Duomo a Pavia

La santa messa presieduta dal Vescovo Corrado Sanguineti

“Vi confesso che abitando tra voi, come vostro pastore, da quasi tre anni, sento crescere in me un amore profondo a questa città, alla sua storia, alla sua bellezza, alle sue ricchezze umane, sociali, culturali, di cui dobbiamo andare fieri! In questo senso, non posso sentirmi estraneo ai problemi di Pavia, alle sfide che riguardano il suo presente e il suo futuro, e mi sta a cuore entrare in dialogo con tutti coloro che operano con passione e impegno per il bene della nostra città, per liberare le potenzialità e le risorse nascoste o che attendono d’essere valorizzate, per rendere Pavia sempre più una città accogliente e bella, all’altezza della sua storia e capace di competere nella rapide trasformazioni del nostro tempo, senza chiudersi in sterili lamenti o nostalgie, senza aver paura delle sfide che sono di fronte a noi, sapendo cogliere nella vicinanza della grande Milano un’opportunità e non una minaccia al sistema pavese”. Il Vescovo di Pavia Corrado Sanguineti ha celebrato il solenne pontificale di san Siro nel tardo pomeriggio di lunedì 10 dicembre in una Cattedrale gremita di fedeli, nonostante la giornata feriale. Tanti i pavesi presenti, che come è tradizione, hanno reso omaggio con la preghiera al Santo Patrono e acquistato i pani di san Siro, il cui ricavato quest’anno viene destinato alla Caritas di Pavia per far fronte all'”Emergenza Freddo”.

E proprio alla figura di san Siro Vescovo, monsignor Corrado ha voluto dedicare l’omelia, incentrata sia sull’importanza vivifica della Parola che sulla figura del patrono-vescovo che guida come Pastore il gregge della propria città a sua volta indirizzato dalla potenza della Buona Novella evangelica: “Sostando in preghiera davanti alle spoglie di San Siro, mi è venuto spontaneo pensare, con un po’ di trepidazione, che io, come vescovo dell’amata chiesa di Pavia, sono erede e testimone di una storia cristiana, che parte dal IV secolo per arrivare a oggi – ha detto monsignor Sanguineti -. La preghiera è divenuta colloquio interiore con Siro, sapendo che, se qui tra noi ci sono le sue spoglie mortali, egli, in realtà, vive in Dio, con la sua anima nella gloria dei santi, e quindi è una presenza che continua ad accompagnare il cammino della diocesi e della città di Pavia, intercede per noi e ci protegge”.

(L’omelia integrale pronunciata dal Vescovo Sanguineti è a disposizione qui)