Otto per Mille, la comunicazione e la trasparenza della Diocesi di Pavia

A partire da questa settimana, attraverso le pagine del settimanale Il Ticino e a disposizione dei lettori che scelgono il web, sarà possibile vedere davvero come vengono impiegati i fondi dell’Otto per Mille. Un’operazione di trasparenza che garantisce al contempo chi dona e chi utilizza i fondi per opere di carità e non solo. Abbiamo voluto, in proposito, intervistare l’economo della diocesi di Pavia don Gabriele Romanoni.

Don Gabriele, perchè la pubblicazione sulla stampa di informazioni relative all’Otto per Mille?

“Per volontà del Vescovo di Pavia, Corrado Sanguineti e della Cei. Gli articoli, che saranno di approfondimento e di rendicontazione sui fondi destinati alla nostra diocesi, verranno pubblicati settimanalmente: l’obiettivo è quello di far conoscere come vengono utilizzati i contributi in riferimento alle attività caritative ma anche al settore di culto attraverso cui svolgiamo opere di evangelizzazione, di annuncio e di attenzione alle strutture della Chiesa, indispensabili per la pastorale. L’aspetto caritativo è quello più conosciuto, ma è altrettanto vero che spesso l’Otto per Mille è di supporto alle parrocchie e alle necessità delle diocesi italiane. Vi è anche, non lo nascondo, la necessità di sensibilizzare alla firma sulla dichiarazione dei redditi in favore della Chiesa Cattolica. Infine, la pubblicazione degli speciali verrà rendicontata alla Cei, sempre in funzione della massima trasparenza”.
 
Ci sono progetti attualmente in atto in diocesi a cui lei tiene in maniera particolare e che verranno sostenuti dall’Otto per Mille?
“Penso al progetto dell’housing sociale Sant’Agostino di via Monte Santo, nel cuore di Pavia. E’ un progetto che è stato avviato giusto qualche settimana fa, frutto di grande riflessione e di impegno e che vede coinvolte tante componenti diocesane, tra cui Seminario e Caritas. E’ un lavoro importante, sia dal punto di vista dell’attenzione nei confronti degli altri che da quello del volontariato e del recupero del complesso del collegio sant’Agostino. Poi penso anche a progetti più piccoli ma non meno importanti come il sostegno alle parrocchie in difficoltà a causa della congiuntura economica del periodo: con l’Otto per Mille sosteniamo le loro azioni di evangelizzazione e pastorale. Penso poi anche alla conservazione dei beni artistici e culturali e al loro alto valore spirituale. D’altronde Papa Francesco è stato chiaro: il ruolo dell’economo diocesano è anche quello di agire con prudenza e attenzione per gestire correttamente opere di carità ed immobili”.
 
Perchè oggi devolvere l’Otto per Mille alla Chiesa Cattolica?
“Credo che ancora oggi, con trasparenza, rendicontazione e impegno, la Chiesa Cattolica abbia qualcosa di bene e di buono da offrire alla società, che si incarna nel Vangelo tramutato in opera quotidiana. Vale ancora la pena di credere con fiducia nella Chiesa del nostro oggi”.

Simona Rapparelli