Grest 2015: tutto pronto per partire!

ndi separati e il tema del cibo e dell’alimentazione è formidabile ed è centrale per tutti gli uomini e, quindi, anche per i cristiani. Le cose più belle Gesù le ha fatte a tavola con i suoi; per questo il tema dell’Expo è anche il nostro tema e pensiamo di aver offerto una proposta educativo che davvero mi sembra ben riuscita. Devo dire, forse, la meglio riuscita da quando dal 2007 mi occupo della costruzione del materiale del Grest a livello regionale”.
 
Ci puoi svelare qualche novità?
“Sono tantissime. Più che grandi novità c’è una cura crescente nel far si che tutto quello che accade si tenga insieme: dalla preghiera al gioco. È così riuscita questa operazione che addirittura nel sussidio, alla fine c’è una tavola sinottica: ci sono vari passaggi proposti e sotto queste voci, in colonna, si trova tutto, dalla catechesi alla scuola animatori, dai laboratori ai giochi. E si vede come tutte le cose che si possono fare in una giornata seguono un filo rosso che unisce tutto, giornate singole e esperienza complessiva”.
Chi non si è ancora iscritto può sempre farlo, perché il Grest aperto a tutti. Giusto?
“Certamente! I Grest non sono a numero chiuso anche se i don, in alcuni casi, si trovano a fare i conti con i conti. Il Grest è una buona risorsa educativa, ma è anche un investimento importante per le parrocchie e, soprattutto negli ultimi anni, l’organizzazione del Grest ha dovuto fare i conti con la crisi economica e le famiglie in difficoltà. Il che significa non semplicemente aprire spazi a tutti, ma aprire servizi con un costo come la mensa e il trasporto o gli ingressi in piscina o le gite. Quindi in effetti il dover fare i conti con la gestione economica ha indot

Alla fine ci siamo! Il Grest 2015 parte con un turno infrasettimanale un po’ anomalo. “Le scuole finiscono il lunedì – spiega don Davide Diegoli, responsabile diocesano della pastorale giovanile – e quasi tutti i Grest già partono il martedì. Questo la dice lunga su quanto le parrocchie siano attente ai bisogni delle famiglie. Si poteva aspettare la settimana successiva, ma per non mettere in difficoltà le famiglie si è deciso di partire subito!”  Iniziano i Grest e arrivano anche fondi per gli oratori dal Comune di Pavia. Una cifra che si aggirerà intorno alle 25 mila euro verrà stanziata a beneficio della Diocesi di Pavia con l’intento di aiutare i centri estivi nelle parrocchie cittadine. “Ci sembra un aiuto richiesto e utile per le famiglie – spiega Ilaria Cristiani, assessore all’Istruzione, alla Formazione e alle Politiche Giovanili del Comune di Pavia – perché davvero su questo fronte con il Grest gli oratori fanno un lavoro utile e fondamentale. Il tutto verrà definito di concerto con la Diocesi di Pavia per poter dare un aiuto ai vari Grest attivi sulla città. Le modalità con cui questo avverrà le definiremo insieme a don Diegoli e alla pastorale giovanile diocesana che sicuramente ha un quadro molto chiaro della frequentazione”
Don Davide Diegoli, un lavoro certosino quello di preparazione dei Grest che vi vede impegnati non solo nei mesi estivi…
“Decisamente! Il mio lavoro sul Grest è cominciato molto tempo fa. Noi lavoriamo per mesi alla sussidiazione perché già a gennaio si va in stampa ed è davvero un lavoro che inizia con la fine del Grest dell’anno precedente. E, poi, ci sono tutti gli eventi diocesani in preparazione al Grest. Se vogliamo dirla con una battuta il mio lavoro finisce proprio l’8 di giugno. In realtà, però, ovviamente non è proprio così e siamo tutti coinvolti in diverse maniere perché il Grest è un’esperienza importante delle nostre comunità. Coinvolge tutte le età, dalle persone anziane ai giovanissimi tanto che abbiamo negli ultimi anni anche ingressi dei bambini delle scuole materne che cominciano ad arrivare. E questo dice due cose: l’attenzione delle parrocchie a tutte le età e la fiducia che hanno le famiglie verso gli oratori”.
Possiamo dire che in realtà ci sono due Grest nel Grest: uno per i più giovani e l’altro per gli animatori?
“Io credo che gli animatori durante il Grest vivano la più importante esperienza formativa accanto a quella culturale della scuole e a quella valoriale della famiglia. Su di loro si investe molto in fiducia e in formazione; a loro si chiede molto e sanno che su di loro si è scommesso qualche cosa e che qualcuno crede che possano farcela. Ed è vero! Esistono nelle realtà strutturate due Grest. Uno rivolto ai bambini ed è un momento di gioco e amicizia spontaneo, e dall’altra quello rivolto agli animatori adolescenti. Esiste un’esperienza estiva forte degli adolescenti e la cura nei loro confronti è una cura molto importante che parte prima del Grest e viene da un anno intero di formazione”.
Il tema di quest’anno è “tutti a tavola”. Quanto c’è lo zampino dell’Expo?
“Il tema dell’Expo è stato decisivo perché appena si è saputo dell’Esposizione Universale a Milano e del tema subito si è deciso che questo sarebbe stato l’argomento del Grest”.
Perché?
“Perché la Chiesa vive nel mondo, respira l’aria che respirano gli altri ed è al passo con l’uomo. Non esistono moto qualcuno a dire che oltre un certo numero di iscritti non ce la si poteva fare”.
Perché i Grest si fanno anche se sono in perdita?
“Sì e alcuni lo sono. A volte si pensa di aver guadagnato qualcosina, ma poi c’è sempre qualche imprevisto e se va bene si sta in pareggio. Certamente una parrocchia non fa il Grest per guadagnarci, ma perché crede nella tipologia di esperienza educativa sociale e cristiana”.
 
Elia Belli