Il Signore risorto è nella nostra vita

E’ dedicato alla Pasqua l’editoriale del vescovo Giovanni Giudici pubblicato su “il Ticino” di questa settimana, che potete trovare in tutte le parrocchie e le edicole della diocesi di Pavia. Lo proponiamo anche sul nostro sito.
 
Abbiamo vissuto l’esperienza singolare di vedere due Papi seduti nello studiolo di Castelgandolfo, l’uno di fronte all’altro. E la scena, inusitata e ammirevole, è stata preceduta dall’abbraccio appena l’elicottero ha preso terra nella residenza papale. Il tutto ha, come premessa, la scelta epocale di Papa Benedetto di lasciare la responsabilità di Vescovo di Roma e Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica.
In un breve Conclave i cardinali hanno scelto un uomo che viene da lontano, da una di quelle metropoli moderne e sviluppate, che sono circondate da un’ enorme periferia, dove vivono i poveri della terra, diseredati e allo stesso tempo dipendenti dalla ricchezza degli altri. E infatti, in maniera significativa, il nuovo Papa ha scelto il nome di un santo povero e amico dei poveri.  
I fatti descritti mettono in risalto la novità e la specificità della vita cristiana, e ci fanno intendere che faremo Pasqua anche noi se gli avvenimenti di cui siamo testimoni incideranno, mediante la grazia della preghiera e il dono della fede, nella nostra vita. E come può avvenire questo?
Nella Veglia di Pasqua quest’anno ascolteremo il brano evangelico tratto dalla testimonianza di Luca; l’Evangelista tratteggia la vita di Gesù nel vangelo a lui attribuito e negli Atti degli Apostoli. Come si sa, in questi due testi il Maestro è presentato in cammino: da ragazzo va verso il Tempio con i suoi genitori, poi si muove per le strade di Galilea. E’ san Luca a descriverci Gesù che ‘indurisce il suo volto’ per procedere sulla via che lo conduce a Gerusalemme, dove vi è il giudizio, la morte e la gloria della risurrezione. E’ ancora in cammino il Signore risorto, che si fa compagno di strada dei suoi discepoli delusi, in fuga da Gerusalemme. E’ Gesù che sulla via di Damasco si lascia incontrare da Paolo, e ne fa l’apostolo dei pagani.
Il Signore risorto è sulle strade della nostra quotidianità. Continua la sua presenza nella storia della Chiesa, con le oscurità e le luci che abbiamo insieme sperimentato; ci accompagna nella vita della nostra comunità cristiana, ci invita a rinnovare con lui il dialogo personale nella nostra ricerca spirituale.
Papa Benedetto si è messo da parte; ci ha detto che il suo posto non è più il ministero di successore di Pietro, ma è il servizio della preghiera. Il suo gesto riceve pienezza di luce dalla Pasqua. Nella passione e morte del Signore più volte viene ripresa l’immagine della pietra che, scartata, diviene in realtà fondamento di una umanità nuova. Gesù che viene a condividere la vicenda umana, partecipa alle condizioni di solitudine e di malattia, di riduzione delle forze e di umiliazione da prepotenze e ingiustizie. Ci sia dato nella Pasqua, di entrare in questa misteriosa vicinanza di Dio il quale sa trasformare in pazienza e bontà, misericordia e speranza ciò che ci appare ostico e difficile: la diminuzione della nostra vita.
Da ultimo avvertiamo il nuovo registro di priorità che ci va indicando Papa Francesco. Egli ci parla di tenerezza, di gioia, di preghiera. E i personaggi che circondano Gesù nella sua passione, morte e risurrezione, lo accompagnano nell’oscurità dolorosa, nella solitudine, e poi nella novità della resurrezione, proprio con questi sentimenti. Ricordiamo la dolcezza di Maria che profuma i piedi del Maestro, l’amicizia di Giovanni che sta vicino al Signore, sul suo cuore si legge nel Vangelo, per condividere il doloroso segreto; affettuosamente partecipi alla passione sono le donne che incontra sulla via della croce e piangono su di Lui; attenti e solidali sono Cleopa e l’altro discepolo che invitano Gesù a fermarsi a cena in Emmaus. Episodi che sono altrettanti inviti a vivere con l’intensità della fede e dell’amore le esperienze elementari della nostra vita: amicizia, condivisione, solidarietà.
E così ci sarà possibile sperimentare che la Pasqua di Gesù rinnova realmente la terra, perché cambia la vita delle persone e del mondo.
 
                                                                                        Mons. Giovanni Giudici
                                                                                            (Vescovo di Pavia)