Una guarigione che la scienza non riesce a spiegare – L’intervista

Il Comitato Medico Internazionale di Lourdes ha ufficialmente definito la sua guarigione come “inspiegabile allo stato attuale delle conoscenze mediche”. Danila Castelli, 66 anni di Bereguardo,   sposata con un ginecologo, madre di 4 figli, è la protagonista di una storia di fede e preghiera vissuta davanti alla statua della Madonna nella grotta di Lourdes. Nel giudizio emesso dal “Bureau Medical”  non compare la parola miracolo: ma certo siamo di fronte ad un evento che non trova spiegazione con il sapere scientifico attuale. A darne notizia è il vescovo di Pavia, monsignor Giovanni Giudici, sul settimanale “il Ticino”. “Una lettera giunge da Lourdes scrive mons. Giudici -; è lo scritto personale del vescovo di quella Chiesa che rende la nostra Diocesi partecipe di un avvenimento capitato qualche anno fa. Si è constatata la impossibilità di spiegare scientificamente una guarigione e ci viene detto che il fatto riguarda una cristiana della nostra Diocesi. Una Chiesa comunica alla Chiesa sorella una notizia che è ragione di gioia.  Il calvario di Danila Castelli inizia nel 1981, quando le viene diagnostica una patologia rara e complessa che praticamente fa insorgere e continuamente moltiplicare cellule tumorali. Otto interventi chirurgici, tutti molto pesanti, l’asportazione progressiva di organi interni di vitale importanza per la sopravvivenza. E poi farmaci assunti ad alti dosaggi  per sopportare il dolore. Nel 1989 i medici le annunciano che non c’è più nulla da fare e di prepararsi ad una morte il meno dolorosa possibile. Danila Castelli, che sin da bambina è stata sorretta da una grande fede nel Signore e nella Madonna, che ha sempre amato in particolare il Crocifisso,  inizia i suoi pellegrinaggi a Lourdes chiedendo la forza di andare avanti. Nel mese di maggio del 1989 quello che avrebbe dovuto essere il suo ultimo viaggio a Lourdes diventa l’inizio di qualcosa di non spiegabile dalla medicina. Da quel viaggio Danila Castelli torna guarita, Dopo oltre vent’anni di controlli, anche il “Bureau Medical” di Lourdes riconosce che la guarigione è avvenuta in circostanze che la medicina non può chiarire. Il vescovo sottolinea il contesto di fede nel quale questa storia va inserita: “La grazia interiore ed esteriore che ha toccato la vita di una nostra sorella – spiega mons. Giudici -, ci rinnova anche la certezza della cura che in ogni istante della nostra vita è rivolta a noi dal Padre”. Danila Castelli definisce la sua malattia come “una bella storia d’amore con il Signore. In quegli otto anni ho vissuto momenti di intimità con Dio che credo si possano provare solo quando stai veramente male. Per questo non ho mai perso la gioia nel cuore. Paradossalmente quando sono guarita ero ovviamente felice, ma il mio primo pensiero è stato: “Riuscirò ad amarLo così intensamente anche giù dalla Croce?”. Adesso posso veramente dire agli altri che quando si aprono le porte a Dio, anche l’impossibile può diventare possibile”. Ascolta l’audio