“Eutanasia, segno tragico e disumano”, le parole del Vescovo Corrado per la Festa di San Camillo De Lellis

“Questa, carissimi fratelli e sorelle, è la vera risposta davanti a chi è affetto da malattie invalidanti che si prolungano nel tempo o a chi è in condizioni terminali: non l’appoggio a scelte di morte, che nascono spesso dalla solitudine e dal sentirsi di peso, al ‘suicidio assistito’, ma la cura, la vicinanza, l’affetto, con il ricorso alle cure palliative. Non per caso è stata una grande donna cristiana, Cicely Saunders, infermiera, assistente sociale e medico inglese del Novecento, a promuovere il ricorso alle cure palliative, fondando il primo hospice moderno nel 1967, e il temine “palliative” fa riferimento al pallium, il mantello che San Martino condivise con il povero senza vestiti.

La mentalità eutanasica o che sostiene la scelta del “suicidio assistito” è il segno tragico di una civiltà che rinnega la sua anima cristiana e cade in una disumanità che spaccia e promuove scelte di morte e disperazione come scelte di libertà!”

E’ questo un passaggio dell’omelia che il Vescovo di Pavia, Mons. Sanguineti, ha pronunciato domenica 13 luglio, in occasione della Festa di San Camillo de Lellis presso la Chiesa del policlinico “San Matteo” di Pavia.

QUI L’OMELIA COMPLETA DEL VESCOVO CORRADO