Il messaggio del Vescovo Corrado per sacerdoti, catechisti ed educatori

La Lombardia è finalmente in zona arancione. Riprendono, quindi una serie di attività e il Vescovo Corrado ha deciso di scrivere un messaggio diretto ai sacerdoti, ai catechisti e agli educatori di tutte le comunità diocesane, che riportiamo integralmente qui di seguito.

Carissimi confratelli, carissimi catechisti e educatori delle nostre comunità,

Accompagno le note inviate per la ripresa delle attività, possibili ora che siamo in “zona arancione”, con questo breve messaggio: voglio dirvi, innanzitutto “grazie” per quello che siete e per quello che fate: anche in questi mesi vi sta a cuore essere vicino alle persone e alle famiglie e mantenere con loro le relazioni, con il desiderio di fare un cammino nella fede, che ha il suo centro nell’Eucaristia domenicale, proposta anche a gruppi di bambini, con i loro genitori, come momento di catechesi nella celebrazione.

Vorrei, allo stesso tempo, rivolgervi un incoraggiamento e un invito a essere creativi e appassionati nel riprendere soprattutto gli incontri “in presenza”, sia per il catechismo dell’iniziazione cristiana, sia per gli incontri con i ragazzi del post-cresima, con gli adolescenti e i giovani, con i genitori e gli adulti, utilizzando gli spazi dell’oratorio e, là dove fosse necessario, anche le stesse chiese.

La situazione di prolungata incertezza, che stiamo vivendo ormai da mesi, le preoccupazioni e le paure possono generare stanchezza e rassegnazione: non riuscendo a programmare con sicurezza nel lungo periodo, il rischio è un disimpegno spirituale e pastorale, che porta a rinunciare a ogni iniziativa o ad affidarci, in modo esclusivo, agli incontri “a distanza” (piattaforme digitali, videochiamate, invio di materiale per la catechesi e la preghiera ai bambini, ai ragazzi e ai giovani, alle famiglie). Tutte cose utili, ma che non possono sostituire a pieno l’incontro diretto con le persone e l’esperienza dell’essere comunità!

Il tempo che stiamo attraversando è una grande provocazione e, pur con le sue fatiche e limitazioni, può diventare un tempo fecondo, dove riscopriamo il valore dell’essenziale, anche nel modo di vivere il nostro cammino e servizio nelle parrocchie, dando tempo e spazio ai rapporti diretti con le persone e le famiglie, e facendo tutto ciò che è possibile, nel rispetto prudente delle misure di precauzione, per realizzare incontri di catechesi e di formazione: i bambini e i ragazzi, gli adulti e gli anziani hanno bisogno di essere avvicinati e di vivere momenti d’incontro comunitario.

È un’esigenza umanissima – basta vedere i problemi e le insofferenze negli adolescenti per l’eccessivo ricorso alla “didattica a distanza” – ed è anche un’esigenza della vita cristiana, che si comunica da persona a persona, nell’incontro e nella vita della comunità. Pochi giorni fa Papa Francesco ha scritto un bellissimo messaggio per la prossima Giornata delle Comunicazioni sociali sul tema «Vieni e vedi» (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone dove e come sono, nel quale descrive in modo veramente potente il metodo della comunicazione della fede: «Il Vangelo riaccade oggi, ogni qual volta riceviamo la testimonianza limpida di persone la cui vita è stata cambiata dall’incontro con Gesù. Da più di duemila anni è una catena di incontri a comunicare il fascino dell’avventura cristiana. La sfida che ci attende è dunque quella di comunicare incontrando le persone dove e come sono».

Avanti, carissimi, con fiducia e con coraggio, cerchiamo di fare delle nostre comunità luoghi semplici e veri d’incontro, dove la fede si comunica e si alimenta nella fraternità, nella cura delle relazioni, nei momenti di catechesi, nel grande appuntamento dell’Eucaristia, alla mensa della Parola e del Pane di vita. Tutti vi benedico!

Pavia, 26 gennaio 2021

+ Corrado vescovo