Il nuovo Anno Pastorale nella scia di Sant’Agostino 

1300 anni fa l'arrivo a Pavia dei resti del Santo di Ippona. Al centro dell’attenzione anche il cammino sinodale 

Riportiamo qui di seguito alcune parti dell’intervista a Monsignor Corrado Sanguineti pubblicata dal settimanale diocesano Il Ticino di venerdì 29 luglio nella quale il Vescovo anticipa alcuni temi importanti relativi al nuovo Anno Pastorale.

L’intervista integrale è disponibile sulla versione cartacea del nostro settimanale diocesano.

“Tre circostanze segneranno i prossimi tre anni: i 1300 anni dall’arrivo a Pavia delle spoglie di Sant’Agostino, lo svolgersi del cammino sinodale e il Giubileo del 2025 che attende ogni cristiano. Su queste tre importanti circostanze si fonda l’apertura del nuovo Anno Pastorale”.

Così Mons. Corrado Sanguineti anticipa quali saranno i temi dominanti su cui il popolo di Dio pavese è chiamato a confrontarsi, in un cammino di fede che porta sempre più verso la tanto auspicata “Chiesa in uscita”.

Pellegrini di Speranza sulle orme di Sant’Agostino 

Con i collaboratori ed in particolare con il gruppo dei Consultori abbiamo stabilito di muoverci su queste tre tematiche – ha sottolineato Mons. Sanguineti -: Sant’Agostino è un vero tesoro che custodiamo qui a Pavia per tutta la Chiesa insieme alla Comunità Agostiniana; ci sentiamo poi, grazie al Sinodo, tutti un po’ in cammino seguendo la Chiesa italiana nel percorso sinodale, visto che nel 2022-2023 si sperimenta il secondo anno della fase della narrazione e dell’ascolto. Infine, il Giubileo del 2025: Papa Francesco lo ha chiamato ‘Pellegrini di Speranza’ evidenziandone il richiamo ad essere responsabili costruttori di un mondo migliore. Agli inizi di settembre pubblicherò una breve lettera pastorale che vuole dare la prospettiva di questi tre anni verso il Giubileo, incamminandoci come Pellegrini di Speranza sulle orme di Sant’Agostino”.

Nelle intenzioni di Mons. Sanguineti, anche quella di provare a tracciare un percorso dedicato a vivere pienamente il secondo anno di ascolto, azione che rientra nel Cammino Sinodale: “E’ necessario cercare di attivare maggiormente e provare a moltiplicare i nostri gruppi sinodali coinvolgendo persone ed ambienti più esterni rispetto ai luoghi della pastorale ordinaria e realizzare un primo discernimento su priorità e punti che sono emersi dal primo anno di lavoro”, ha chiarito ancora il Vescovo Corrado. A questo proposito la CEI stessa ha diramato a metà luglio un documento di lavoro importante con i risultati e gli elementi emersi dal primo anno di lavoro (sempre dedicato all’ascolto) che si innesterà sulle tappe future del cammino sinodale: “Desidererei che anche come Chiesa di Pavia ci mettessimo davvero in ascolto, come se fosse una vera e propria occasione di discernimento su quello che lo Spirito ci sta chiedendo; questi tempi risultano complessi per tutti noi e certamente anche per le nostre Chiese e condizionati ancora dalla pandemia con la quale però dobbiamo imparare a convivere senza farci atterrire in continuazione da possibili conseguenze. Lo stesso si può dire per il conflitto in Ucraina e per le condizioni sociali ed economiche che da quel conflitto stanno prendendo origine: le domande che ci sorgono nel cuore sono tantissime e rischiamo di confonderci ed in questi casi mi viene sempre alla mente un passo dell’Apocalisse con le parole di Gesù che dice ‘Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese’. Ecco, vorrei che il prossimo anno fosse per noi un ‘cammino in sinodo’, attraverso il quale ci si interroga e si ascolta cercando di non perdere di vista ciò che lo Spirito ci dice; è un dettaglio importante che vale anche per me, per noi e per le scelte pastorali che vanno fatte per la vita delle nostre comunità”.

L’apertura dell’Anno Pastorale in Duomo 

Ad accompagnare la Chiesa pavese e i fedeli (ma anche coloro che desiderano avvicinarsi alla comunità diocesana e alle nostre chiese in cerca di un’spirazione, di un momento di conforto e di preghiera) nel cammino sinodale ci sarà anche Sant’Agostino: “Insieme alla lettera pastorale ci sarà anche un piccolo sussidio con alcuni testi del Santo di Ippona – precisa Mons. Sanguineti -: Agostino ci offre la sua idea molto ricca e viva di Chiesa, che per lui è una comunità dentro la storia, che cammina, impegnata nella missione, tesa al Regno di Dio e leggere Agostino alla luce del nostro presente ci può aiutare a fare un lavoro di discernimento per affrontare questo tempo presente”. Altro tema per l’anno che verrà è quello della preghiera, unito alla speranza, elemento di cui si ha un gran bisogno di questi tempi”.

Il momento ufficiale di avvio del nuovo Anno Pastorale sarà nella serata di venerdì 7 ottobre dalle ore 21 in Duomo: in Cattedrale sarà presente Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena e di Carpi e Referente Nazionale per il Cammino Sinodale, persona capace di fare sintesi sui passi già compiuti e di guardare al futuro; sacerdote di grande competenza e passione, Mons. Castellucci è dotato di uno sguardo realista e positivo sul periodo di crisi che l’umanità intera sta affrontando, con la capacità di leggere i momenti difficili come opportunità. Durante la serata il Vescovo presenterà la sua Lettera Pastorale e poi cederà la parola a Mons. Erio Castellucci.