Sovvenire: Lettera dei Vescovi lombardi alle Comunità cristiane per la Giornata nazionale di domenica 2 maggio

Riportiamo qui di seguito la Lettera dei Vescovi lombardi alle Comunità cristiane in occasione della Giornata nazionale del Sovvenire di domenica 2 maggio, dal titolo “Gratitudine e impegno”.

Abbiamo vissuto mesi difficili. Molte famiglie sono state provate da sofferenze e lutti. Anche diverse Comunità cristiane hanno perso i propri sacerdoti a causa del Coronavirus che ha lasciato cicatrici dolorose nelle persone e nelle Comunità. È in questo contesto che si colloca, il prossimo 2 maggio, l’annuale Giornata nazionale del «Sovvenire». Un giorno per ringraziare tutti coloro che, con la loro scelta, hanno permesso alla Chiesa cattolica di aiutare a prendersi cura di molte persone e di situazioni di emergenza, in Italia e nel mondo. Un giorno per condividere alcune riflessioni.

Un grazie ai credenti e ai non credenti

Se abbiamo potuto aiutare molti, lo dobbiamo a quei cittadini – credenti e non – che negli ultimi trent’anni hanno scelto di destinare alla Chiesa Cattolica l’8xmille dell’imposta IRPEF. A quanti hanno firmato il modello della dichiarazione dei redditi va il nostro grazie. La pandemia, dalla quale speriamo di uscire al più presto, è stata la prova di una vera e concreta solidarietà. Con i fondi dell’8xmille, la Chiesa cattolica ha potuto concorrere alla salute e alla promozione del bene comune in Italia e all’estero. È utile sapere, infatti, che durante lo scorso anno la Chiesa italiana ha destinato 235 milioni e 300 mila euro del proprio budget solo per la voce «Coronavirus». In dettaglio: 10 milioni di contributo straordinario alle Diocesi situate in «zona arancione o zona rossa»; 156 milioni di fondi straordinari per sostegno a persone, famiglie, Enti ecclesiastici in situazioni di necessità; 10 milioni alle Caritas diocesane; 500 mila euro alla Fondazione Banco Alimentare che ha sostenuto 1 milione e mezzo di persone; 9 milioni ai Paesi del Terzo mondo per ospedali e scuole; 9 milioni e 700 mila euro a 12 ospedali e strutture sanitarie in Italia; 100 mila euro alla Fondazione Banco della carità; 40 milioni ai giovani bisognosi tramite un «sussidio di studio». Sappiamo tutti che la Lombardia è stata la regione più colpita dal virus. Ed è stata anche quella più beneficiata da tali fondi. Si potrebbe continuare, ma basti questo per dire grazie a tutti voi. Ogni Diocesi, del resto, già comunica le proprie attività sostenute dall’8xmille.

Tra la fiducia e il pregiudizio

Le più recenti dichiarazioni dei redditi segnalano, purtroppo, una riduzione delle firme. I motivi sono molteplici: si va dall’astensione fino all’introduzione dei modelli precompilati. Alcune scelte però, sono talora motivate anche da condizionamenti derivanti da una informazione che spesso scredita la Chiesa e che alimenta pregiudizi, dimenticando il volto di una Chiesa che cerca di vivere in semplicità e povertà, impegnandosi ad aiutare bisognosi e poveri, come si è sperimentato nel corso del 2020. Il binomio descritto – pregiudizio/fiducia – chiede oggi, alla Comunità dei fedeli, una maggiore assunzione di impegno. Lo suggerivano i Vescovi italiani già nel 1988, parlando delle novità fiscali che sarebbero state introdotte. Scrivevano che «Sovvenire alle necessità della Chiesa chiede la corresponsabilità e la convinta partecipazione dei fedeli». Avvertendo, però, che questa non è solo una questione economica, ma un evidente e incisivo atto di comunione ecclesiale da promuovere. Dal 1988 ad oggi, è stata fatta molta strada. Molti fedeli, già, sono a servizio della Comunità e della Chiesa nella sua missione di evangelizzazione e di carità. A tutti loro diciamo grazie. E lo anticipiamo anche a chi vorrà disporsi a questa generosità. Oggi, però, a tutti, vogliamo chiedere di superare il pregiudizio e il «sentito dire» e provare a guardare la Chiesa, che vive in Italia, per quella che è veramente e per ciò che dona a tutti, senza riserve.

Con umiltà, chiediamo aiuto

Insieme con il grazie, chiediamo un vostro aiuto. Chiediamo aiuto a quanti lasciano libera, nella propria dichiarazione dei redditi, la casella 8×1000. Si lascino invece coinvolgere dal flusso di bene che può derivare da una firma. Chiediamo aiuto, affinché siano le singole Comunità a garantire il sostentamento ai loro presbiteri, anche con le «Offerte deducibili», compito e dovere proprio dei battezzati. Incoraggiamo ad implementare tali offerte, così da liberare maggiori risorse dell’8×1000 per l’evangelizzazione e la carità. Sarebbe un bel segno anche per la Comunità civile. Il sostegno assicurato potrebbe, infatti, deresponsabilizzare sia i presbiteri – che rischiano di sentirsi tutelati – sia i fedeli, che si espongono a delegare il proprio impegno ad un Ente centrale ipotizzato come anonimo. Chiediamo aiuto, perché le Parrocchie continuino a perseguire i criteri irrinunciabili del buon amministratore, con l’accortezza nella gestione, l’osservanza delle norme, la trasparenza e l’affidabilità che dipende dalla limpidezza e dalla libertà spirituale derivanti dal non cercare il proprio interesse, ma il bene comune. Chiediamo aiuto nell’individuare – all’interno del Consiglio parrocchiale per gli affari economici – un referente del Sovvenire. Chiediamo aiuto, per la formazione di tutti i fedeli. Affinché abbiano coscienza del dovere dei battezzati di sovvenire alle necessità della Chiesa. Gli incontri formativi proposti dal Servizio nazionale sono un buon format. Chiediamo aiuto, perché il cuore prenda i confini del mondo. Una delle voci d’uscita, previste dall’8×1000, riguarda proprio la carità in Italia e nei Paesi poveri.

Motivi spirituali ed ecclesiali

Facciamo nostre, proponendole a tutte le Comunità, le motivazioni spirituali ed ecclesiali per vivere forme di condivisione anche economica. E fra questi motivi – come ricorda san Paolo a proposito della colletta fatta allora per la Chiesa di Gerusalemme – ci sono la Grazia, la condivisione, il servizio, l’amore che vede in azione la generosità e la fantasia dello Spirito santo. Spesso, l’insoddisfazione e la dedizione convivono nella stessa persona. Ora è il tempo nel quale lo Spirito ci chiede un maggior impegno per orientare il mondo al bene ed alla solidarietà. Da donne e uomini benedetti dal Signore, diventiamo volto e segno di benedizione in questi giorni.

+Mario E. Delpini – Arcivescovo di Milano
+ Francesco Beschi – Vescovo di Bergamo
+ Marco Busca – Vescovo di Mantova
+ Oscar Cantoni – Vescovo di Como
+ Maurizio Gervasoni – Vescovo di Vigevano
+ Daniele Gianotti – Vescovo di Crema
+ Maurizio Malvestiti – Vescovo di Lodi
+ Antonio Napolioni – Vescovo di Cremona
+ Corrado Sanguineti – Vescovo di Pavia
+ Pierantonio Tremolada – Vescovo di Brescia

(In foto, i Vescovi lombardi al termine di un incontro, avvenuto in periodo pre-Covid, al Santuario di Montecastello di Tignale del Garda)