I dieci anni dell’oratorio di Borgarello

La parrocchia di San Martino Vescovo di Borgarello festeggia i 10 anni della realizzazione dell’oratorio intitolato a Santa Teresa di Gesù Bambino, conosciuta da tanti come Santa Teresina di Lisieux, un esempio per tanti giovani grazie al suo amore unico per Gesù. Sabato 10 e domenica 11 ottobre saranno, quindi, giorni di festa a cui sono invitati davvero tutti, ovviamente nel rispetto della normativa anti-covid e mantenendo sempre le opportune distanze: si comincia alle ore 18.15 di sabato con la celebrazione della Santa Messa presieduta dal Vescovo, Mons. Corrado Sanguineti, cui seguirà l’agape fraterna delle ore 19.30 che preveder un abbondante menù; alle ore 21 la serata commemorativa (dal titolo originale “10.10.10.10”) pensata specificatamente per ringraziare tutti coloro, volontari, collaboratori e amici, che si sono impegnati a fondo investendo tempo ed energie per il bene della comunità.

Domenica 11 ottobre il compleanno dell’oratorio verrà ricordato anche durante la Santa Messa delle ore 11, poi alle 15 sarà possibile partecipare a giochi ed iniziative nei saloni dell’oratorio e, se ci sarà bel tempo, anche all’aperto, nel vasto giardino.
“Ho desiderato fortemente affidarlo alla Santa di Lisieux perché è bella, giovane, talentuosa, come vorremmo fosse la nostra gioventù – dice don Matteo Zambuto -. Sono stati anni intensi, pieni d’iniziative spirituali, culturali e ludiche; sono stati anni di condivisione e di grande creatività che hanno coinvolto bambini, ragazzi, giovani e genitori. La nostra storia è stata segnata dall’amicizia di alcuni volontari che ora sono in cielo, ma rimangono con i loro volti, la loro amicizia, la loro disponibilità il ricordo più bello di questo decennio! Nel mese di luglio abbiamo sfidato la pandemia, proponendo tre settimane di Grest con tutte le precauzioni del caso, e ora stiamo riprendendo ad aprire le porte del nostro oratorio, con gradualità e sempre con grande prudenza, ai ragazzi e alle famiglie. La festa del decennio non è solo un punto di arrivo, ma anche il simbolo di una ripresa, di una ripartenza, perché l’amicizia che si fonda sull’amore di Gesù è più forte del tempo, delle paure e delle pandemie”.