Settimana comunitaria a Courmayeur per i ragazzi di Santa Maria di Caravaggio

Quest’anno alcuni animatori della parrocchia di Santa Maria di Caravaggio hanno aderito con entusiasmo ad una nuova iniziativa organizzata dall’oratorio: la settimana comunitaria a Courmayeur.

Sono stati giorni davvero intensi durante i quali i ragazzi, con l’aiuto di don Alberto e suor Carolina, hanno compiuto numerose escursioni, giocato, pregato, riflettuto.

La sveglia di buon mattino ha permesso di avere più tempo per svolgere numerose attività educative e raggiungere rifugi ad alta quota anche dopo parecchie ore di cammino. Durante questi giorni gli adolescenti hanno cercato di ragionare sulla seguente tematica: “i nostri limiti, le nostre fragilità sono da combattere o da accogliere?”  Lo scopo è stato quello di far capire ai nostri animatori che il limite è parte costitutiva della nostra natura, ma può essere un punto di partenza per diventare persone migliori. Per raggiungere tale obiettivo i ragazzi hanno visionato alcuni filmati contenenti le testimonianze oppure le interviste di alcuni personaggi, sia religiosi che non, i quali hanno fatto della propria fragilità non un ostacolo, ma un punto di forza per testimoniare agli altri la bellezza della vita.  Ecco, pertanto, l’esempio di San Giovanni Paolo II, le riflessioni di Simona Atzori, la testimonianza di due giovani malati di sclerosi multipla e il discorso del famoso Alex Zanardi sulla propria condizione fisica.

Il vertice della giornata è sempre stato quello della celebrazione della Santa Messa e della Liturgia delle Ore con la preghiera delle Lodi dopo la colazione, dei Vespri prima di cena e della Compieta prima di coricarsi. Tutto ciò è stato poi  accompagnato anche dal Sacramento della Riconciliazione. Come sappiamo, quando ci si diverte e si sta insieme il tempo passa molto più velocemente e in un batter d’occhio è arrivato il tempo di far ritorno a Pavia. Tuttavia, come è stato ricordato più volte ai ragazzi, proprio ora arriva il bello, ovvero il momento di portare a casa quanto appreso e iniziare a coltivare tutto ciò che con semplicità è stato recepito durante la settimana comunitaria. Siamo convinti che un’iniziativa del genere rimarrà sempre nel cuore dei nostri adolescenti che si ricorderanno della gioia, delle risate, delle riflessioni che hanno compiuto in un contesto geografico splendido come quello della Valle d’Aosta.

don Alberto Manelli