Pentecoste: un momento da vivere nell’abbraccio della Chiesa

“Celebrare la Pentecoste significa rendere grazie a Dio per il dono della Chiesa, per il dono di essere Chiesa e di vivere nell’abbraccio materno della Chiesa: che cosa sarebbe la nostra vita senza la Chiesa che custodisce e offre a noi la Parola di Dio, la grazia dei sacramenti, la testimonianza dei suoi santi, il dono di volti di fratelli e sorelle con cui camminare e crescere?
Amiamo la Chiesa: la Chiesa reale, guidata oggi da Papa Francesco, questa Chiesa di Pavia, affidata al mio ministero di vescovo, con i suoi sacerdoti, i suoi religiosi e le sue consacrate, con le sue comunità, con le sue ricchezze e risorse e le sue fatiche e lentezze! Se la vediamo a volte segnata da rughe o ferita dal peccato, amiamola ancora di più, con più tenerezza e dolore, come faremmo per il volto invecchiato o sfigurato di nostra madre! Convertiamoci noi per primi per rendere più bello e più attraente il volto della nostra madre Chiesa!”.

E’ uno dei passaggio significativi dell’omelia pronunciata dal Vescovo Corrado Sanguineti (LEGGIBILE E SCARICABILE QUI) in occasione della Santa Messa di Pentecoste, celebrata nel pomeriggio di domenica 31 maggio. Sui primi gradini dell’altare maggiore, accanto alla Cattedra, sono presenti le Sacre Spine, la cui festa cade il 1 giugno di ogni anno; la reliquia è a disposizione delle preghiere dei fedeli.

Celebrare la Pentecoste, ovvero la discesa dello Spirito Santo, significa anche imparare a leggere l’azione nascosta dello spirito nel momento in cui si palesa con tanti segni più che visibili: “Nella comunità cristiana, lo Spirito opera attraverso doni stabili per la vita della Chiesa, da allora fino ad oggi: la Parola di Dio, custodita e trasmessa nelle Sante Scritture, i sacramenti, segni efficaci dello Spirito, la successione apostolica attraverso i vescovi, il ministero del Papa, successore di Pietro. E poi attraverso doni liberi, spesso imprevisti, che sono i carismi dello Spirito, attestati nelle prime comunità e riapparsi in questi ultimi decenni in varie esperienze carismatiche, riconosciute dalla Chiesa: doni di profezia e di sapienza, carismi di guarigione e di consolazione, doni della lode e del parlare in lingue. Ci sono carismi che hanno dato origine a forme di vita consacrata antiche e recenti, a movimenti ecclesiali e a nuove comunità”.

Durante la celebrazione sono stati ricordati anche i 50 anni di fondazione dell’Ordo Virginum.