Don Antonio Montanari, dopo un attento e prolungato discernimento, mi ha chiesto di poter riprendere a vivere la sua vocazione religiosa – ha vissuto 21 anni in monastero dal 1980 al 2001 – in una forma compatibile con la sua età e le sue condizioni di salute: dal prossimo 1° marzo don Antonio lascerà la nostra Diocesi e inizierà il servizio di cappellano presso una comunità femminile trappista, a Blauvac, in Provenza. Per ora, resta sacerdote incardinato nella nostra Chiesa e vivrà un primo tempo di permanenza e di servizio, con una convezione triennale che potrà essere rinnovata. Da parte mia, esprimo a lui tutta la mia stima e la mia gratitudine per il servizio umile e prezioso che ha svolto in questi anni nella nostra Chiesa e nella Chiesa sorella di Milano, nell’ambito della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e del suo annesso Centro di spiritualità, da lui diretto per molti anni. In particolare a lui va il mio grazie per il ministero vissuto tra noi, come padre spirituale in seminario, come guida illuminata per tanti sacerdoti e fedeli, come Delegato per la formazione del clero, come Delegato per la vita religiosa e come incaricato per la musica sacra. Confesso che mi spiace, per me vescovo e per la comunità diocesana, perdere il dono della presenza e della sapienza di don Antonio: ritengo, tuttavia, mio dovere riconoscere e rispettare i cammini personali che lo Spirito fa e realizza nella vita dei membri del nostro Presbiterio, anche quando non coincidono con le mie attese o i miei progetti. In questo mese, provvederò con l’aiuto del vicario, a individuare a chi affidare i diversi incarichi ministeriali ricoperti in questi ultimi anni a don Antonio. Lo accompagniamo con affetto nella nostra preghiera e in questa nuova tappa del suo cammino di servizio al Signore, certi che Egli renderà fecondo il suo nuovo ministero, non solo per le sorelle trappiste di Blauvac, ma nella comunione della preghiera, per tutti noi e per la nostra Chiesa di Pavia.
+ Corrado vescovo
Comunicazione del Vescovo, Mons. Corrado Sanguineti
