A 75 anni dalla morte Pavia ha ricordato in Duomo Teresio Olivelli

Mentre tentava di difendere un giovane picchiato da un Kapò, il 32enne Teresio Olivelli ricevette un violentissimo calcio allo stomaco. Morì, tra sofferenze atroci, due settimane dopo, nel lager di Hersbruck, alle prime luci dell’alba del 17 gennaio del 1945. A 75 anni dalla sua morte, Pavia ha ricordato il Beato di origini lomelline (la famiglia era di Zeme, lui studiò a Mortara e fu anche eletto, a 27 anni, Rettore del prestigioso Collegio Ghislieri di Pavia) con una Santa Messa celebrata in Cattedrale a Pavia proprio nella mattinata di venerdì 17 gennaio, alla presenza del sindaco Fabrizio Fracassi e delle Associazioni d’Arma e Combattentistiche di Pavia. La Santa Messa, celebrata da don Giuseppe Torchio e concelebrata da don Fabio Besostri, si è tenuta nella cripta del Duomo: “Teresio Olivelli è stato vittima della violenza e della cattiveria umana e si è fatto segno della nuova umanità a cui Gesù ha dato inizio – ha ricordato don Torchio durante l’omelia – . E’ stato proprio Cristo il primo combattente, vittima per la nostra salvezza. Il suo sacrificio ha spinto tanti santi a seguirlo ed oggi ricordiamo come Teresio, 75 anni fa, abbia sacrificato se stesso per salvare vite umane. Lasciamoci guarire, solo così inizieremo a vivere la nuova vita che Gesù ci offre diventando vivi della vita che dura per sempre”.