Riprende la Visita Pastorale del Vescovo Corrado: prossima tappa Bornasco

Il prossimo appuntamento in calendario è a fine settembre a Bornasco e Gualdrasco

“La modalità ‘lenta’ con cui svolgo le visite pastorali nelle varie parrocchie della Diocesi mi permette di stare in contatto con i miei preti, di condividere sia con loro che con la comunità di cui sono pastori i momenti salienti ma anche quelli che caratterizzano la quotidianità di un paese, cogliendo tante sfumature diverse”. La visita pastorale del Vescovo di Pavia Corrado Sanguineti riprenderà, dopo la pausa estiva, domenica 22 settembre con l’arrivo presso le comunità di Bornasco e Gualdrasco, guidate dal parroco don Elio Gittani; seguiranno poi le visite già calendarizzate nei paesi dell’unità pastorale di Magherno (Vistarino, Vivente, Torre d’Arese, Marzano, Spirago, Castel Lambro dal 7 al 20 ottobre), a Landriano e Pairana ( dal 4 al 17 novembre), a Vidigulfo (Dal 25 novembre all’8 dicembre e a Bascapè (dal 16 al 22 dicembre).
“Con il mese di dicembre concluderò la visita del Vicariato III e sarò a metà percorso – ha chiarito monsignor Corrado Sanguineti -. Il tempo medio di permanenza in ogni comunità è di due settimane circa: questa forma mi consente di conoscere meglio i miei sacerdoti ma anche di condividere l’ordinarietà della vita delle comunità visitando i malati, incontrando vari gruppi e persone singole, scoprendo la ricchezza delle realtà sociali e celebrando le messe feriali con orari normali. Devo dire che quando lascio la parrocchia provo dispiacere perché lascio relazioni: ringrazio di cuore i parroci che mi accolgono e mi accompagnano preparando un programma che mi permette di conoscere la vita reale. Compiendo queste visite noto che ci sono comunità più vive e altre più affaticate ma sono in generale paesi con una vita in atto, con persone cristiane che hanno a cuore le attività in parrocchia e si spendono in vari modi per essere partecipi. C’è anche l’impegno di mantenere aperto il dialogo con le famiglie giovani utilizzando come mezzo il catechismo dei ragazzi e poi vedo nei miei preti tanta dedizione, dettaglio che ritrovo anche nell’affetto che li lega alla loro comunità, affetto ricambiato da tante persone”.
Anche se, in ogni comunità, si possono trovare situazioni su cui occorre lavorare per migliorare: “Naturalmente ci sono anche elementi di fatica, tre in particolare – ha precisato monsignor Corrado -: la difficoltà a creare un cammino strutturato per gli adolescenti e i giovani in parrocchia, far sì che le persone che vivono un impegno in parrocchia possano davvero intraprendere un cammino di formazione di fede personale e un certo sfilacciamento del tessuto sociale a causa dello scarso radicamento, per cui spesso i paesi si svuotano o sono privi del senso di appartenenza”.
Una situazione, tra alti e bassi, che spesso i parroci vivono in maniera diretta: “L’ho ripetuto spesso e lo ribadisco volentieri – ha concluso monsignor Sanguineti -: mi piacerebbe che si potessero attivare forme di vita comune tra preti che si prendono cura di una stessa zona, in maniera tale che i sacerdoti non mettano in comune solo la loro funzione ma anche la loro vocazione, il loro essere pastori di Cristo”.